ROMA Dovrebbe toccare il 61% il peso fiscale totale medio che grava su una piccola impresa nel 2016. Ma, come la media del pollo, c’è chi piangerà di più e chi meno. A Reggio Calabria va il titolo di città d’Italia con la fiscalità più elevata: 73,2%. Seconda Bologna, con il Total tax rate al 71,9%. Terza Roma, al 69,8%. Scala due posti Catania, quarta, con il 68,5%. Firenze quinta, con il 68,5%. Sesta Bari (67,9%). Napoli scivola al settimo posto (era terza), 67,8% davanti a Salerno, rimasta ottava, con il 66,8 per cento. A calcolarlo l’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione delle Pmi. E così le piccole imprese di Reggio Calabria devono lavorare per il fisco fino al 24 settembre, quasi un mese e mezzo oltre la media (10 agosto). Seguono Bologna (19 settembre), Roma (11 settembre) Catania e Firenze (7 settembre), Bari (5 settembre), Napoli (4 settembre), Salerno e Cremona (31 agosto), Foggia (30 agosto).
All’opposto, l’Eden delle imprese è Gorizia, dove l’incidenza del peso delle tasse si ferma al 54,4%. Gorizia ha tolto lo scettro a Cuneo, seconda con il 54,5% alla pari con Belluno, che invece migliora di una posizione. La perde Sondrio (54,8 per cento) mentre quint’ultima rimane Udine (55,2 per cento). Nella top ten dei comuni meno onerosi entra, quindi, Carbonia (55,3 per cento) che precede Imperia, Arezzo e Mantova (55,7 per cento) e Vicenza (55,9 per cento). Il Total tax rate corrisponde, anche tra i comuni meno onerosi, al Tax free day. A Gorizia, Cuneo e Belluno si comincia a lavorare per l’impresa e la propria famiglia il 17 luglio (ben oltre due mesi prima di Reggio Calabria), il 19 luglio a Sondrio, il 20 a Udine e Carbonia, il 22 a Imperia, Arezzo e Mantova, il 23 a Vicenza.
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