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Calabria Verde, Pignanelli indagato per truffa

CASTROVILLARI Sessanta agenti del Corpo Forestale dello Stato sono impegnati, da stamani, nell’esecuzione di una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Castrovillari a Co…

Pubblicato il: 04/05/2016 – 8:20
Calabria Verde, Pignanelli indagato per truffa

CASTROVILLARI Sessanta agenti del Corpo Forestale dello Stato sono impegnati, da stamani, nell’esecuzione di una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Castrovillari a Cosenza, San Giovanni in Fiore, Luzzi, Amantea, Belmonte e Catanzaro. A Catanzaro, le perquisizioni sono avvenute negli uffici della Cittadella regionale, in particolare quelli del capo di Gabinetto di Mario Oliverio, Gaetano Pignanelli, e nell’area del dipartimento Agricoltura occupata dal dirigente Mario Caligiuri. Pignanelli sarebbe indagato, insieme ad altre otto persone, per truffa in concorso, secondo quanto risulta dal decreto di perquisizione recapitato stamattina dagli uomini del Nipaf del Corpo forestale dello stato e del comando stazione di Cava di Melis, dal quale è partita l’indagine. 

GLI INDAGATI Le attività rientrano nell’ambito di un’inchiesta sull’utilizzo del patrimonio boschivo. Gli altri indagati sono Marino De Luca, Aurelio Pio Del Giudice, Ivo Filippelli, Antonietta Caruso, Leandro Savio, Gennarino Magnone e Paolo Furgiuele, ex dg di Calabria Verde (oltre a Pignanelli e Caligiuri). Nello scorso mese di marzo la Procura della Repubblica di Castrovillari aveva sequestrato un bosco di oltre 1.300 ettari di proprietà di Calabria Verde a Bocchigliero, iscrivendo nel registro degli indagati cinque persone (salite a otto con le perquisizioni di oggi). 

LE ACCUSE I nove, secondo l’accusa, attraverso «la falsa attestazione della quantità di legna presente nelle località site nel Comune di Bocchigliero, in misura nettamente inferiore a quella effettiva ed eludendo così l’obbligo di esperire la procedura dell’evidenza pubblica, inducevano in errore Calabria Verde (…) che rilasciava in via diretta le concessioni» alla ditta di Marino De Luca. Per l’azienda, secondo la Procura della Repubblica di Castrovillari, l’«ingiusto profitto» sarebbe di circa 80mila euro. È, questa, una delle conseguenze della “faida dei boschi” combattuta a colpi di stime negli uffici dell’agenzia regionale. Scontro che, con l’operazione firmata dal procuratore capo Eugenio Facciolla e dal pm Angela Continisio, arriva ai piani alti della Regione, coinvolgendo uno dei più stretti collaboratori del governatore. Due gli atti sui quali si fondano le indagini: sono le perizie di Aurelio Pio Del Giudice e Gennarino Magnone. Così diverse da attirare le attenzioni degli investigatori sui quantitativi di materiale legnoso ricavabile nella zona di Bocchigliero nella quale sono avvenuti i tagli. 

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LE PERQUISIZIONI Le perquisizioni sono state disposte a carico di Antonietta Caruso (nell’ufficio di Calabria Verde a Spezzano Piccolo), Gennarino Magnone, Paolo Furgiuele e Marino De Luca, oltre che negli uffici di Pignanelli e Caligiuri alla Regione. L’idea è quella che «possano rinvenirsi documenti necessari a dimostrare la illiceità dell’iter concessorio per la raccolta del legname e la sussistenza di collaterali episodi criminosi, nonché documentazione in genere idonea a dimostrare i collegamenti non occasionali tra gli indagati». Che sarebbero «tutti fortemente interessati per quella che, in apparenza, dovrebbe essere una semplice raccolta di materiale boschivo».

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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