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Fondazione Terina, i dubbi di Nesci e Parentela sui progetti di ricerca

LAMEZIA TERME Il personale della Fondazione Terina non è mai stato ripartito tra i dipartimenti della Regione, anche dopo l’approvazione della legge che prevede la riorganizzazione dell’ente. È l’e…

Pubblicato il: 05/05/2016 – 9:08
Fondazione Terina, i dubbi di Nesci e Parentela sui progetti di ricerca

LAMEZIA TERME Il personale della Fondazione Terina non è mai stato ripartito tra i dipartimenti della Regione, anche dopo l’approvazione della legge che prevede la riorganizzazione dell’ente. È l’esempio plastico della Regione che non governa se stessa. Il caso della fondazione approda in parlamento grazie all’interrogazione firmata da Dalila Nesci e Paolo Parentela, deputati del Movimento Cinquestelle. Le domande poste riguardano, in particolare, il progetto di ricerca “Food@life”, che avrebbe dovuto rilanciare la struttura, che, invece, continua a vivere grosse difficoltà. 
Ma la storia della Fondazione è lunga e piena di problemi. I parlamentari sottolineano, nell’atto, che «la Regione Calabria ha provveduto ad incaricare 4 commissari negli ultimi 5 anni, che avrebbero dovuto avere il compito di guidare la Fondazione verso la riorganizzazione prevista dalla legge». Nel frattempo, «la crisi finanziaria della Fondazione Terina ha portato più volte al mancato pagamento degli stipendi per i suoi 41 dipendenti», fatto già emerso alle cronache dopo una dura protesta, nel mese di settembre del 2014, dei lavoratori. La crisi, all’epoca, fu risolta grazie all’interessamento della Regione Calabria che stanziò i fondi necessari al pagamento delle spettanze arretrate. Ma la storia dei disagi – alla quale si intreccia un’altra interrogazione di Dalila Nesci rimasta senza risposta – prosegue. Dal 2 maggio scorso i dipendenti sono nuovamente in stato di agitazione a causa del mancato pagamento di cinque mensilità arretrate.
Ritardi su ritardi, che stridono con i progetti annunciati per la Fondazione. Alcuni risalgono al 2011. Si tratta di finanziamenti del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca per i centri di ricerca presenti in Calabria, «tra cui 14.650.000 euro in relazione al progetto denominato “Food@life”, che, come si legge in una nota della stessa fondazione, risulta in proposito “soggetto attuatore di un’iniziativa che rappresenta una hybrid institution in cui la rigida distinzione funzionale tra ricerca ed imprese tende a sfumare per lasciare il posto alla comune risorsa “innovazione tecnologica” quale strumento di conseguimento di vantaggio competitivo e duraturo nel tempo”; nella succitata nota – si legge nell’interrogazione – è riassunto che “i laboratori che saranno implementati e resi operativi grazie al progetto costituiranno una struttura permanente d’innovazione, di riferimento per le imprese e per il mondo della ricerca, con spiccata capacità di autofinanziamento ed a respiro internazionale”». E che «l’Infrastruttura prenderà corpo attraverso il potenziamento dell’esistente struttura di ricerca, nata dalla pluriennale collaborazione scientifica tra la Fondazione Mediterranea Terina (unico ente di ricerca regionale e braccio operativo di riferimento della Regione Calabria) ed il dipartimento di Agraria (ex- Facoltà di Agraria) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria».
Nesci e Parentela chiedono «quali controlli sull’utilizzo dei finanziamenti siano stati effettuati dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e dal ministero dello Sviluppo economico e che ruolo, nel concreto, i due ministeri hanno avuto nel progetto sintetizzato nella nota della Fondazione Terina ricordata». I due parlamentari cinquestelle domandano anche «quale attività di ricerca risulta essere stata svolta, da parte della Fondazione Terina, al ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e con quali ruoli di responsabilità di gestione di risorse pubbliche statali e quali iniziative anche urgenti il ministro del Lavoro, nell’ambito delle proprie competenze, intenda assumere per garantire i diritti dei 41 lavoratori interessati».

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