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Funzionari "abusivi", un superconsulente aiuterà la Regione

CATANZARO I mille funzionari della Regione ritenuti “abusivi” da una sentenza del Consiglio di Stato restano ancora appesi. Non alle decisioni della giunta regionale – che valuta da tempo il loro c…

Pubblicato il: 06/05/2016 – 16:53
Funzionari "abusivi", un superconsulente aiuterà la Regione

CATANZARO I mille funzionari della Regione ritenuti “abusivi” da una sentenza del Consiglio di Stato restano ancora appesi. Non alle decisioni della giunta regionale – che valuta da tempo il loro caso – ma al parere di un superconsulente che l’esecutivo guidato da Mario Oliverio incaricherà di valutare la faccenda. La decisione di affidarsi a un esperto è contenuta nella delibera di giunta numero 151 del 29 aprile scorso. Se ne occuperà il coordinatore dell’Avvocatura regionale, al quale la giunta ha dato mandato «di conferire a soggetto di altissima competenza e qualificazione professionale l’incarico di fornire un parere scritto» sull’impasse nella quale la burocrazia regionale è finita dopo la sentenza del massimo organo della giustizia amministrativa. 
Il guazzabuglio ha radici lontane, che affondano nel 2003, quando un ingegnere propose ricorso per l’annullamento dei decreti dirigenziali che indicevano le selezioni verticali alle categorie D1 e D3 per il personale dipendente della Regione. Dopo un primo stop patito al Tar (nel 2005), l’atto è arrivato al Consiglio di Stato, che ha rifilato una bordata senza precedenti alle carriere di un migliaio di dipendenti. Atti annullati e conseguente panico negli uffici della Cittadella di Germaneto. Con la sentenza – emessa il 21 aprile 2015 – passata in giudicato, però, bisogna trovare una soluzione. 



RICHIESTA DI RISARCIMENTO Il primo step passa per la trattativa con l’ingegnere che ha firmato il ricorso. E che ha avanzato una richiesta di risarcimento alla Regione. La delibera spiega che «sono in corso trattative per la definizioni in via conciliativa della vertenza» ma, ovviamente, non basta. Perché, almeno in teoria, il rischio del declassamento per i funzionari e i dirigenti che hanno beneficiato delle progressioni illegittime c’è ancora. 



UNA QUESTIONE COMPLICATA In questi mesi, le strutture del dipartimento Personale hanno redatto l’elenco dei dipendenti interessati dagli effetti della sentenza, individuando le varie tipologie di personale coinvolto. Ma dall’Avvocatura regionale è arrivata una (parziale) boccata d’ossigeno: l’ufficio ha segnalato che «trattandosi di un giudizio impugnatorio, il giudice ha statuito l’annullamento degli atti impugnati, senza però condannare la Regione a un facere finalizzato a dare esecuzione alla sentenza». Come dire (per quanto incomprensibile a chi non sia avvezzo a interpretazioni sul filo del diritto): non è detto che la sentenza debba essere applicata. Per di più, da parte della Regione, «sorgono perplessità in ordine agli effetti della sentenza nei confronti dell’Amministrazione regionale, sia riguardo alla necessità di adottare atti amministrativi di esecuzione con riferimento ad atti di indizione delle procedure risalenti all’anno 2003, i cui effetti sono ampiamente consolidati, sia in considerazione del consistente numero di personale interessato (corrispondente a gran parte del personale del comparto di categoria D) e delle varie tipologie, nonché delle ulteriori e complesse problematiche connesse alla vicenda processuale». Insomma, tutto troppo complicato. Per questo la Regione ha pensato di rivolgersi a un superconsulente. L’obiettivo è quello di salvare il salvabile (cioè le promozioni ritenute illegittime dal Consiglio di Stato). Ci sono in gioco mille carriere e una potenziale enorme mole di nuovi ricorsi.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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