COSENZA L’oggetto del desiderio di questa campagna elettorale non parteciperà al voto. La commissione incaricata di esaminare le liste ha infatti deciso di escludere quella di “Cosenza Popolare”, espressione del Nuovo centrodestra. Ergo: la famiglia Gentile non avrà propri candidati da sostenere in vista del voto in programma per il 5 giugno. È una brutta mazzata per le ambizioni degli alfaniani e, soprattutto, per Enzo Paolini, il candidato a sindaco di una parte del centrosinistra che molto sperava nell’apporto dei gentiliani.
Alla base della clamorosa decisione ci sarebbero alcune irregolarità riscontrate nella procedura di presentazione dei candidati. In buona sostanza, i responsabili della lista “Cosenza Popolare”, avrebbero fatto firmare agli aspiranti consiglieri comunali l’atto di accettazione della candidatura su moduli datati, che non contemplano le prescrizioni della legge Severino in materia di incandidabilità.
Naturalmente la decisione della commissione elettorale ha fatto saltare tutti i piani in casa Ncd. Lo stato maggiore del partito ha già contattato alcuni esperti della materia per valutare la possibilità di intentare un ricorso contro una decisione che rischia di sparigliare, e non poco, le carte.
Quella di “Cosenza Popolare”, tuttavia, non sarebbe l’unica esclusione sancita nella giornata di sabato. A cadere sotto la scure dei burocrati incaricati di verificare la regolarità delle operazione di presentazione delle liste potrebbe essere anche “Orgoglio Brutio”, formazione civica che sostiene la corsa di Carlo Guccione verso Palazzo dei Bruzi. Gli esponenti di questo movimento avrebbero presentato la documentazione oltre il termine stabilito dalla legge.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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