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Il "caso Platì" e l'autocritica nel Pd

È difficile esportare la democrazia! I più grandi problemi di questa epoca sono legati alla definizione di “Democrazia” e sulla possibilità di poterla imporre, anzi costruirla in laboratorio. All’i…

Pubblicato il: 10/05/2016 – 8:27

È difficile esportare la democrazia! I più grandi problemi di questa epoca sono legati alla definizione di “Democrazia” e sulla possibilità di poterla imporre, anzi costruirla in laboratorio. All’indomani dell’ultima “Leopolda” passata agli annali della politica calabrese come quella dell’incoronazione come icona antimafia della militante Anna Maria Leonardi.
Dicevo, all’indomani della manifestazione alcuni quotidiani regionali avevano pubblicato una mia lettera indirizzata al presidente del Consiglio, in cui gli chiedevo di ritornare alle “Vecchie Leopolde”, contraddistinte da tante analisi e proposte, e non all’ ultima edizione che si è contraddistinta solo per culto di personalità e pochezza di spessore culturale. Avevo avvertito che la scelta di far parlare la giovane e brillante protagonista antimafia della Calabria poteva ,non essere capita e sostenuta in quanto oltre a dare la sensazione di essere interpretata come “colonialista”, mi ero scomodato anche di fare un’analisi sulla concezione anti-unitaria di alcuni territori del sud Italia.
Lo dicevo da ex sindaco di frontiera, da persona nata in un paesino di 1.200 abitanti dove le persone ti scelgono per la tua storia, perché ti hanno visto crescere, perché hai vissuto la storia di quei territori, e ti danno la loro fiducia sapendo che dalla tua opera e dal tuo impegno si possono migliorare le sorti di una comunità. Pensavo di fare un analisi semplice da persona che conosce l’antropologia e la cultura dei tanti paesi del Sud.
Non avevo dubbi sulla non riuscita dell’impresa della Leonardi, anche se in cuor mio speravo che riuscisse, ma solo chi vive la politica come relazioni virtuali tra la gente poteva pensare che divenisse un successo, non si vincono le battaglie civili su facebook, o su twitter, si vincono nella quotidianità e col contatto reale con la comunità e con le persone impegnate in un costate lavoro sociale, etico che si svolge nell’associazionismo nel volontariato e sempre meno nei partiti.
A Platì la sezione del Pd è stata aperta solo per pochi giorni, ed era il chiaro esempio di un disagio, lo stesso che si è vissuto a Rosarno dove le due liste che si affrontano sono entrambe di centro-destra, che dicono adesso i grandi detrattori di un sindaco brillante come Elisabetta Tripodi defenestrato dal fuoco amico? E che dire delle tante realtà dove tanti Pd si affrontano in battaglie personalistiche che nulla hanno a che fare con la politica.
Mi attendo che subito dopo le elezioni si metta mano a un partito che in Calabria ha la responsabilità di dover dare risposte concrete alla gente. Dopo gli anni delle telenovele e di facebook, dopo gli anni delle “Cartavelline” e della politica liquida speriamo che nasca la consapevolezza che di questi tempi e di queste pratiche non se ne può più.

* dirigente Pd Calabria

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