REGGIO CALABRIA Sono passati diversi giorni dal “gran ritiro” di Anna Rita Leonardi, ma i retroscena continuano ad affiorare e a rendere sempre più chiaro il quadro generale. La mancanza di candidati e una certa freddezza dei platiesi sono tra le cause principali che hanno spinto l’aspirante sindaca a ritirarsi dalla corsa prima che fosse davvero cominciata, dopo più di un anno di campagna elettorale e nonostante l’endorsement di Renzi sul palco dalla Leopolda. Manca, però, ancora qualche tassello. È pur vero che una parte del Pd locale non ha mai visto di buon occhio la discesa in campo della giovane dirigente dem che, a parte una parentesi come assistente parlamentare del deputato Luigi Lacquaniti e una fallimentare esperienza da candidata al Comune di Reggio Calabria, non ha mai potuto dare prova di reali capacità amministrative. Non tutti i dem, però, erano ostili a Leonardi. Certo aveva, e ha ancora, buone sponde a Roma, tra le piddine più rampanti (Pina Picierno) e nel giglio magico renziano. Ma ad avere un peso rilevante nella decisione finale presa dai vertici nazionali del partito sarebbe stata anche la vicinanza di Leonardi all’ex assessore regionale Nino De Gaetano, uno dei suoi grandi sponsor (molto più del coordinatore reggino, Sebi Romeo) per la conquista del Comune aspromontano.
Imputato in Rimborsopoli per la presunta gestione illecita dei fondi destinati ai gruppi regionali, l’esponente del Pd di recente è finito al centro di alcuni approfondimenti della Guardia di finanza, che sta tentando di ricostruire le dinamiche che avrebbero permesso a De Gaetano di usufruire di badge e uffici del Consiglio calabrese, malgrado non ricoprisse più alcuna carica istituzionale. Quanto basta per mettere in forte imbarazzo la segreteria nazionale, che in questi giorni sta cercando di affrontare senza troppi traumi la questione morale interna, dopo gli scandali che hanno coinvolto Graziano in Campania, Soru in Sardegna e Uggetti in Lombardia. Non sarebbe stato particolarmente gradito nemmeno uno scambio “affettuoso” tra i due avvenuto su Whatsapp. «Gioia, come stai? Ti sono vicino come sempre. Se hai bisogno fammi sapere. Baci», scrive De Gaetano. «Grazie Nino – risponde la giovane dem -. Mi fa piacere il tuo messaggio anche dopo le parole di Renzi da Fazio. Mi sento molto meglio».
(I messaggi su Whatsapp)
La “collaborazione” tra Leonardi e De Gaetano di certo non ha costituito un punto a favore della “leopoldina”, già in ambasce a causa della difficoltà di trovare candidati da inserire nella sua lista. Lo stato maggiore del partito avrebbe così deciso di chiudere anzitempo una vicenda dalla quale il Pd aveva poco da guadagnare e molto da perdere.
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