FIRENZE «A Platì c’erano sezioni di tutti i partiti ed il partito più rappresentato, con maggiori iscritti, dal dopoguerra fino agli anni 70, era il partito comunista italiano. Poi, non a Platì ma in Calabria, è successo qualcosa che ha fatto sì che in posti particolarmente poveri, propensi al ribellismo e alla non accettazione delle regole, ha preso il sopravvento la criminalità organizzata. Prima non c’era». Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, durante un confronto con gli studenti delle scuole secondarie superiori di Firenze presso il liceo Russell Newton di Scandicci, promosso dall’Osservatore permanente Giovani-Editori, presieduto da Andrea Ceccherini, e coordinato da Paolo Ermini, direttore del “Corriere Fiorentino”. È stato proprio uno studente a sollecitare l’ex magistrato della Procura di Palmi, per lungo tempo in prima fila nella lotta alla ‘ndrangheta, a chiedere a Creazzo un parere sul fatto che il Comune di Platì sia stato sciolto per mafia e più volte commissariato. «Vogliamo dire che la responsabilità di tutto ciò è dei platinesi? Diciamolo – ha aggiunto il procuratore Creazzo -. Il cancro della ‘ndrangheta si espanderà sempre. Se diciamo che di questa cosa c’è responsabilità anche dello Stato, siamo più vicini alla verità».
x
x