COSENZA Precisa e dettagliata la descrizione delle indagini condotte a carico della cosca Rango-Zingari nel corso di diverse operazioni che hanno decapitato e sgominato il clan del Cosentino. È quella resa ai giudici del Tribunale di Cosenza da diversi poliziotti, in servizio alla Questura, sentiti come testimoni della Procura nel processo contro i presunti affiliati ai Rango-Zingari, clan che dominava il territorio soprattutto attraverso lo spaccio di droga e le estorsioni. Sul banco degli imputati, che hanno scelto il rito ordinario, ci sono Franco Bruzzese, Daniele Lamanna, Francesco Vulcano, Antonio Chianello, Alessio Chianello, Stefano Carolei, Gianluca Cinelli, Gianluca Marsico, Sharon Intrieri, Jenny Intrieri, Anna Abbruzzese e Giovanni Fiore. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero fatto parte del clan Rango-Zingari al cui vertice ci sarebbe Maurizio Rango. La cosca, nel tempo, avrebbe stretto alleanze con altre due consorterie criminali attive nel Cosentino, la cosca Lanzino-Patitucci e Perna-Cicero-Musacco-Castiglia. L’associazione – sempre secondo l’inchiesta – avrebbe gestito il racket delle estorsioni imponendo il pizzo anche con la violenza. Il pm della Dda Pierpaolo Bruni ha ascoltato, nell’aula 9 del tribunale bruzio, Giovanni Martino ispettore di polizia, il sovrintendente Francesco Borrelli e l’assistente Paolo Loreti che sono intervenuti più volte a via Popilia per controlli su Domenico Mignolo e sua moglie Sharon Intrieri. Una serie di attività che hanno portato a individuare elementi che rafforzano l’accusa. Il processo è stato aggiornato al prossimo 26 maggio.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x