Ultimo aggiornamento alle 13:46
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Agricoltura, il gioco delle parti di D’Acri

Caro direttore, nelle due ultime settimane l’agricoltura in Calabria è stata al centro dell’attenzione politica e mediatica. In pochi giorni gli agricoltori sono scesi in piazza, con ampio risalto …

Pubblicato il: 13/05/2016 – 13:57

Caro direttore, nelle due ultime settimane l’agricoltura in Calabria è stata al centro dell’attenzione politica e mediatica. In pochi giorni gli agricoltori sono scesi in piazza, con ampio risalto da parte della stampa, e subito dopo si sono ritrovati al cospetto del ministro Martina arrivato in Calabria a sostenere le scelte della Giunta in merito al PSR. Il dato più interessante di questa mobilitazione, e sfuggito agli osservatori, è stato lo strabismo che si è riscontrato nella “piazza”. Da una parte Confagricoltura, Cia e altre sigle hanno scelto di indirizzare la protesta direttamente nei confronti delle istituzioni con un sit-in di protesta alla Cittadella regionale. Dall’altra la Coldiretti, da sola, ha scelto di occupare una delle piazze più importanti della città di Cosenza con una fattoria di “Campagna Amica” e un mercato delle produzioni agricole calabresi raccogliendo le firme a sostegno del Manifesto che la Coldiretti ha posto alla base della battaglia storica che da anni la vede protagonista nel rivendicare l’etichettatura delle produzioni made in Italy, quale condizione essenziale per distinguerle da quelle di dubbia qualità provenienti dall’estero. Fin qui nulla di male. Sennonché, la scelta di una parte della “piazza” di tenere la manifestazione di fronte alla sede della giunta regionale calabrese, il numero di sigle che l’hanno organizzata, la presenza dei dirigenti nazionali, la provenienza da tutta l’area meridionale dei partecipanti, indicano inequivocabilmente la Calabria come uno dei punti di maggiore crisi di tutta l’agricoltura nazionale. Nel giorno della visita del ministro, però, la protesta dei manifestanti si è, come d’incanto, dissolta, come se la sua presenza in Calabria non avrebbe potuto rappresentare l’occasione per ribadire i temi della mobilitazione. A distanza di soli pochi giorni il presidente Oliverio, alla presenza del ministro, ha tentato di porre argine alla scarsa considerazione, almeno di una parte consistente del mondo agricolo, nella quale sono tenuti il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 e l’avvio dei bandi, su varie Misure, per l’assegnazione di più di un miliardo alle imprese agricole, rispetto ai problemi contingenti dovuti ai ritardi nel pagamento delle domande di aiuto comunitario a superficie. In questo proliferare di iniziative, a fare da collante (si fa per dire!) tra la mobilitazione di piazza e la visita del ministro, è stato il delegato all’agricoltura, consigliere regionale Mauro D’Acri. Uno e trino verrebbe da dire. Prima, sorridente, ha firmato il manifesto della Coldiretti, poi, accolto con tutti gli onori, é salito sul palchetto del sit-in e indossato il cappellino verde di ordinanza/provenienza, ha di fatto certificato, per i temi proposti dal sit-in, il fallimento, dopo appena un anno e mezzo, delle politiche per l’agricoltura portate avanti dal governatore Oliverio e, in qualità di delegato all’agricoltura, da egli stesso. Come se non bastasse, ha poi indossato la livrea Istituzionale e con al fianco il presidente Oliverio ha ascoltato le ragioni dei manifestanti sull’immobilismo Istituzionale, sui mancati pagamenti Arcea, sulla burocrazia che toglie il fiato alle aziende agricole tra ritardi, lungaggini, disservizi e inefficienze e via di questo passo. E “dulcis in fundo” ha pure occupato un posto al tavolo alla conferenza stampa del ministro Martina. Insomma, a seguire lo slogan manzoniano “Ei fu. Siccome immobile” adottato dagli organizzatori della manifestazione alla Cittadella, viene da concludere che l’unico ad essere dinamico occupando tutte le “parti in commedia” è proprio il consigliere delegato il quale suo malgrado, ricorda ad Oliverio, che lo slogan dei manifestanti continua con “dato il mortal sospiro…”. Si proprio così! Eppure, il consigliere delegato all’agricoltura, in questi mesi, è andato in giro osannando al PSR 2014-2020, alla ricca dotazione finanziaria, all’insediamento di mille giovani, lodando a più non posso l’attività del governo Oliverio sui temi di politica agricola. Così gli stessi che, apparentemente (?) sono stati suoi sostenitori, adesso non hanno trovato di meglio che organizzare una manifestazione, con richiamo nazionale, per dirgli che non gode più della fiducia di coloro che considerava i suoi azionisti di riferimento. A questo punto, una domanda sorge spontanea: é il consigliere D’Acri che non ha saputo dare ai suoi vecchi alleati le risposte che questi si attendevano, o questi alleati sono talmente corporativi da non riuscire a cogliere la vera posta in gioco che i fondi comunitari rappresentano per l’agricoltura calabrese, facendo dipendere le sorti del settore primario da qualche milione di euro che tarda ad essere elargito?

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x