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Fondi Ue, restano al palo 666 milioni di euro




CATANZARO La Calabria partecipa allegramente, con una quota tutt’altro che disprezzabile, ai cinque miliardi di euro buttati al vento che un dossier di Openpolis segnala come l’ultimo dei parado…

Pubblicato il: 13/05/2016 – 9:26
Fondi Ue, restano al palo 666 milioni di euro




CATANZARO La Calabria partecipa allegramente, con una quota tutt’altro che disprezzabile, ai cinque miliardi di euro buttati al vento che un dossier di Openpolis segnala come l’ultimo dei paradossi della (mancata) spesa europa. Il dato, riportato dall’Espresso, nasce dall’elaborazione dei dati del portale Opencoesione, sito che riporta nel dettaglio lo stato della programmazione europea. In Calabria il problema sarebbero i 666 milioni ancora da spendere a fine 2015, almeno secondo i numeri ufficiali arrivati da Bruxelles. Non un primato assoluto (in Campania la cifra sale a 1,66 miliardi, in Sicilia addirittura a 2) ma comunque un’anomalia. E forse proprio per questo il premier Renzi ha scelto le tre regioni del Sud – tutte governate dal centrosinistra – per iniziare la firma dei “Patti” che dovrebbero evitare casi simili. Non a caso, l’invito del primo ministro è stato perentorio: «È finito il tempo in cui si buttavano via i fondi europei». Un messaggio alla politica, ma anche alla burocrazia, che non può certo assolversi per gli sprechi del passato.
Lo racconta sempre il dossier Openpolis: su 900mila progetti in cui erano suddivisi i fondi strutturali, quasi 63mila (che valgono in tutto 3,2 miliardi) non sono neppure partiti. E non è un mistero che, stando al caso calabrese, nel “Patto” siglato con Renzi siano inserite alcune incompiute storiche, come le dighe che si cerca di completare ormai da decine di anni.
Per fortuna non tutto è perduto. C’è tempo fino a marzo 2017 per rendicontare le fatture emesse entro la fine del 2015, che devono poi passare al vaglio di Bruxelles. Così negli ultimi mesi è partita un’autentica corsa nelle Regioni per liquidare gli importi con un espediente molto italiano: molte amministrazioni stanno praticando l’overbooking. Ovvero spendono più delle risorse programmate, per compensare l’eventuale rifiuto della Ue di rimborsare le somme considerate illegittime. 

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