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Quei piccoli miracoli all'ospedale di Cosenza

COSENZA «Il direttore del dipartimento Materno-Infantile e dell’unità operativa complessa “Neonatologia e Tin” dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, esprime particolare soddisf…

Pubblicato il: 13/05/2016 – 9:47
Quei piccoli miracoli all'ospedale di Cosenza

COSENZA «Il direttore del dipartimento Materno-Infantile e dell’unità operativa complessa “Neonatologia e Tin” dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, esprime particolare soddisfazione per i risultati raggiunti nell’ambito del dipartimento materno-infantile dell’Azienda ospedaliera di Cosenza in termini di prestazioni sanitarie offerte e risoluzione di gravi problematiche neonatali». È quanto si legge in una nota dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. «I risultati sono stati ottenuti grazie a un importante lavoro sinergico di equipe svolto in stretta collaborazione tra le Unità operative di Neonatologia, di Chirurgia pediatrica, di Ostetricia e Ginecologia, nonché con i servizi di Medicina nucleare e di Virologia del presidio ospedaliero Annunziata di Cosenza. Infatti in questi giorni si è portata a conclusione una complessa gravidanza trigemellare con la nascita di tre bellissimi neonati prematuri con peso intorno a 1500 grammi che hanno superato le prime difficoltà legate alla prematurità e che ora sono in fase di accrescimento con grande soddisfazione degli operatori sanitari e dei genitori. L’altro evento eccezionale che si è realizzato nell’ospedale di Cosenza è rappresentato dall’esecuzione di un intervento di alta specializzazione chirurgica effettuato dall’equipe della dottoressa Aceti, direttore della Chirurgia pediatrica. Infatti è stato salvato con un intervento eccezionale di estrema complessità (intervento di “Kasai” con Epato-Porto-Enterostomia) e difficoltà un neonato affetto da una grave e rarissima malformazione congenita e cioè l’atresia delle vie biliari che ha una incidenza di 1:15.000 nati vivi e la cui diagnosi è stata possibile grazie al supporto della Medicina nucleare e dopo un periodo di ricovero con stabilizzazione e preparazione ottimale per essere sottoposto ad intervento chirurgico all’interno del reparto di Neonatologia e Tin di Cosenza. Senza questo intervento chirurgico è improbabile che un bambino con atresia biliare possa sopravvivere e subito dopo avrà bisogno di una continua assistenza e monitoraggio dei parametri epatici e clinici al fine di valutare la necessità del trapianto di fegato, che potrà effettuare nel reparto di Pediatria senza la necessità di ricorrere alla migrazione verso ospedali del Centro-Nord». A Cosenza vengono ricoverati molti neonati provenienti dai Punti nascita di tutta la Regione Calabria con gravi patologie mediche e chirurgiche. E qui, prosegue la nota, «riescono a trovare una risposta di qualità e con esiti estremamente positivi. Finalmente si sta creando una rete assistenziale neonatale regionale che vede i vari Punti nascita integrati tra di loro e con la possibilità di utilizzare il dipartimento materno-infantile di Cosenza e la Terapia intensiva neonatale di Cosenza come centro di riferimento regionale per particolari e specifiche problematiche cliniche senza ulteriori spese aggiuntive».

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