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Nicolò: «Senza Guardia medica assistenza sanitaria a rischio»

REGGIO CALABRIA «Con la soppressione della Guardia medica si rischia di mettere in discussione il diritto dei cittadini alla cura e all’assistenza sanitaria, costringendo gli studi medici a restare…

Pubblicato il: 14/05/2016 – 9:57
Nicolò: «Senza Guardia medica assistenza sanitaria a rischio»

REGGIO CALABRIA «Con la soppressione della Guardia medica si rischia di mettere in discussione il diritto dei cittadini alla cura e all’assistenza sanitaria, costringendo gli studi medici a restare aperti 16 ore al giorno, nello specifico fino alla mezzanotte, ed i pazienti a rivolgersi di notte al 118 che, ragionevolmente da solo, non può fronteggiare le tantissime richieste, intasando la Centrale Operativa, oltretutto considerato che in Calabria non esistono Msb (Mezzi Soccorso di Base) che soccorrono i pazienti in codice verde, come invece accade nelle altre realtà’ regionali come in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna». Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Alessandro Nicolò. «Alla luce di ciò, il servizio Emergenza-Urgenza 118, così inteso, non può certamente garantire – aggiunge – la vera Emergenza negando, di fatto, ai cittadini il diritto alla salute, soprattutto, ai residenti nelle zone periferiche. Non è ammissibile, infatti, che venga smantellato un altro baluardo a tutela del diritto alla salute in un Paese dove si continuano a registrare tagli, riduzioni e politiche di compressione della spesa sanitaria sempre e solo a danno dei cittadini. Tagliando alla rinfusa non si raggiungono risultati di qualità; servirebbe, al contrario, un serio e ponderato lavoro di studio e pianificazione che tenga conto delle criticità, delle peculiarità territoriali e della morfologia delle singole realtà. Spegnere le luci dell’assistenza medica notturna, specie alle nostre latitudini, significherà privare le comunità di servizi pubblici essenziali. Come farà il 118 a fronteggiare le tante richieste d’emergenza? Come sarà in grado di raggiungere in tempi celeri e di notte zone impervie e periferiche? Sono tutte domande – continua il capogruppo di Fi – che non trovano una risposta sanitaria efficace e di qualità dentro un’ipotesi di riforma del sistema sanitario nazionale che fa acqua da tutte le parti». «Esigenze di austerità e sobrietà, derivanti dall’attuale momento di crisi, non possono – aggiunge Nicolò – prescindere dall’analisi dei particolari contesti sociali, economici, geografici e morfologici. Eppure le linee di azione indicate dal Governo sono poco coerenti con le valutazioni tecniche che, da più parti, sono state poste sul tavolo delle trattative. Siamo dinanzi ad una riforma insensata che va controcorrente rispetto alle indicazioni e ai suggerimenti che provengono dallo stesso comparto Sanità. Facendoci interpreti delle legittime e fondate perplessità circa la scelta discutibile di sopprimere questi presidi fondamentali, ribadiamo al Governo con fermezza – conclude – il nostro dissenso e confidiamo in una pronta presa di coscienza da parte del ministro Lorenzin, in seguito all’approfondimento in corso da parte dei propri uffici».

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