REGGIO CALABRIA La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato le condanne decise dalla Corte d’Appello di Reggio nei confronti di cinque imputati del processo “Reggio Nord-Lancio” contro le cosche Condello e Imerti e le infiltrazioni nel tessuto economico della città. La Cassazione – riporta la Gazzetta del Sud – ha confermato le pene inflitte nei confronti di: Giuseppe Barillà, 3 anni e 10 mesi (in primo grado 4 anni e 4 mesi); Massimiliano Rechichi, 4 anni e 6 mesi (in primo grado 4 anni e 8 mesi); Margherita Tegano, 3 anni e 4 mesi (in primo grado 4 anni); e Mariangela Amato, 3 anni e 4 mesi (in primo grado 4 anni). Confermata anche la condanna di 2 anni, 2 mesi e 20 giorni (in primo grado 3 anni) per Bernardo Vittorio Pedullà, mentre è stata annullata senza rinvio la confisca dei beni a suo carico.
L’unico accoglimento riguarda la posizione di Domenico Viglianisi, difeso dall’avvocato Renato Russo, che dunque affronterà di nuovo il processo d’appello a Reggio per la rideterminazione della pena rispetto agli 8 anni precedentemente inflitti dai giudici di secondo grado. Nei suoi riguardi, in accoglimento della tesi esposta dal legale di fiducia che aveva trovato accoglimento nel Procuratore generale, è stata riconosciuta la continuazione dell’ipotesi di reato con un altro processo parallelo.
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