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Cosenza, la replica di Fi: «Guglielmelli è un segretario a stipendio»

COSENZA «Il segretario provinciale del Pd continua a recitare la triste parte dell’ignavo eterodiretto. Lo fa perché è un segretario a stipendio, senza alcuna autonomia politica. Oggi, Guglielmelli…

Pubblicato il: 15/05/2016 – 13:51
Cosenza, la replica di Fi: «Guglielmelli è un segretario a stipendio»

COSENZA «Il segretario provinciale del Pd continua a recitare la triste parte dell’ignavo eterodiretto. Lo fa perché è un segretario a stipendio, senza alcuna autonomia politica. Oggi, Guglielmelli prende a prestito un vecchio claim di Repubblica per rivolgere a Mario Occhiuto dieci domande sulla sua presunta, assurda incompatibilità. Che tristezza!». Arriva a stretto giro la risposta di Forza Italia alle dieci domande rivolte dal Pd cosentino all’ex sindaco Mario Occhiuto. A rimandare la palla nel campo avversario stavolta è Carmelo Salerno, coordinatore cittadino di Forza Italia.
«Il sindaco ha già risposto, chiarito, querelato. Ha fornito le indicazioni per comprendere. Il Comune – dichiara Salerno – non ha pagato nessun debito personale, trattenendo le quote spettanti come accade per chiunque abbia uno stipendio o una indennità pubblica e riceva un pignoramento da un privato. La questione, però, non può essere liquidata solo così, perché Guglielmelli apre una breccia pericolosa per il suo partito e per tutta quella classe politica che ha vissuto senza mai lavorare».
«Intanto – prosegue – l’unico indagato, per una gravissima, probabile cresta su fondi pubblici, è Carlo Guccione. Uno che, è giusto ricordarlo, rischia una pesante condanna per peculato. Uno che è stato condannato politicamente e senza appello da Mario Oliverio, che lo ha cacciato dalla giunta regionale per i suoi problemi giudiziari. Questi sono fatti, non interpretazioni. Così come è un fatto il ruolo sociale esercitato da Occhiuto, laureatosi a soli 23 anni in Architettura a Firenze, divenuto imprenditore a 28 anni, considerato tra i migliori urbanisti d’Italia, celebrato alla Biennale, capace di lavorare in tutto il mondo con personalità di eccellenza. Occhiuto – conclude Salerno – non ha vissuto di politica, non è stato funzionario pagato di partito, non è entrato con il concorsone vergognoso alla Regione. E non scambia un piatto di pasta e patate con una minaccia».

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