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Il sindaco anti "nozze gay" vicino al Pd: «Hanno ragione i leghisti»

VIBO VALENTIA Se pensate allo spopolamento, alla disoccupazione, alla marginalità geografica o magari alla violenza e alla pervasività della ‘ndrangheta siete completamente fuori strada. Ad Acquaro…

Pubblicato il: 15/05/2016 – 10:20
Il sindaco anti "nozze gay" vicino al Pd: «Hanno ragione i leghisti»

VIBO VALENTIA Se pensate allo spopolamento, alla disoccupazione, alla marginalità geografica o magari alla violenza e alla pervasività della ‘ndrangheta siete completamente fuori strada. Ad Acquaro, paesino di 3mila anime dell’entroterra vibonese, la preoccupazione di chi amministra la cosa pubblica sembra essere un’altra: la celebrazione dei «matrimoni gay». Così il primo cittadino Giuseppe Barilaro, 38enne ex Udc oggi vicino al Pd, definisce le unioni civili previste dalla “legge Cirinnà” approvata mercoledì scorso. Una novità legislativa molto discussa che, evidentemente, per il sindaco di Acquaro rappresenta una reale minaccia all’etica e alla morale, tanto da portarlo a dichiarare durante l’ultima seduta di consiglio comunale: «Io maschi con maschi e femmine con femmine qui non ne sposerò».
Sulla legge, che introduce un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico regolamentando l’unione civile tra persone dello stesso sesso, Barilaro non ha nessun dubbio. A riportare le sue parole, che ovviamente hanno scatenato molte polemiche, è stata la Gazzetta del Sud: «Ritengo il giuramento sul Vangelo – ha detto Barilaro – molto più qualificato dal punto di vista morale di quello sulla Costituzione». E ancora, riguardo al dibattito sull’obiezione di coscienza: «Bene ha fatto la Lega a proporre questo tipo di incitamento ai sindaci».
Nonostante la giovane età, Barilaro ha già maturato una certa esperienza politica, oltre che da sindaco, anche da presidente del consiglio provinciale nell’era De Nisi. Provenendo dalle fila dell’Udc, Barilaro è stato scopellitiano quando era in carica la giunta Scopelliti ma, con l’avvento di Oliverio, ha subito cambiato sponda sostenendo attivamente il dem Michele Mirabello alle ultime elezioni regionali. Tanto che proprio Mirabello, nell’estate del 2015, accompagnò Oliverio ad Acquaro per festeggiare la rielezione di Barilaro – che pare sia legato direttamente a Nicola Adamo – alla guida del piccolo Comune delle Preserre.
«Potrà occuparsene e preoccuparsene – ha aggiunto ancora Barilaro riferendosi alle unioni civili – il vicesindaco Saverio Viola. Io queste cose non le sancirò». Nella periferia della periferia d’Italia, dove non ci sono né strade né ospedali, dove mancano anche i servizi essenziali, le unioni civili sono un problema, una minaccia. La Costituzione, la laicità dello Stato e il rispetto della legge passano in secondo piano. La teocrazia passa da Acquaro.

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

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