COSENZA «Un patto condiviso per governare Cosenza. Non andiamo da nessuna parte senza coinvolgere le forze vive della nostra comunità, i sindacati, gli imprenditori, le associazioni, i cittadini che si interessano alla cosa pubblica. Voglio una Grande Cosenza della cultura, dei diritti e del lavoro. La Cgil svolgerà un ruolo importante in questa direzione, perché c’è sempre stato un contatto continuo e una larga condivisione». A dirlo è stato Carlo Guccione, candidato sindaco di Cosenza di Alleanza civica progressista che raggruppa il centrosinistra, nel corso del suo intervento alla Camera del lavoro di Cosenza, alla presenza del segretario provinciale della Cgil Umberto Calabrone e dei segretari confederali Brunella Solbaro e Pino Rota.
«Un percorso – ha aggiunto – già avviato quando ero assessore regionale al Lavoro. Ho dato risposte concrete ai cassaintegrati in deroga e i 4mila ragazzi calabresi di Garanzia giovani. E da sindaco di Cosenza riporterò con forza il tema del lavoro nell’agenda politica cittadina».
«Cosenza – ha detto Calabrone – fa parte di un territorio che vive una stagione di precarietà. Molte questioni devono essere affrontate. A partire dalle cooperative e dall’ambiente, passando per il trasporti e la cultura. Moti nodi purtroppo restano irrisolti. Come la questione della sanità, che non riguarda solo l’ospedale dell’Annunziata». Solbaro ha chiamato in causa la necessità, condivisa dallo stesso Guccione, di tornare a investire sulle infrastrutture immateriali, sugli esempi di cultura “vera” dimenticati per troppo tempo, come “Officina delle arti” e “Franz teatro”. Rota ha avanzato la proposta di mettere in atto progetti in cui gli anziani possano essere protagonisti. Progetti già avviati in altre regioni di Italia e che hanno dato buoni frutti, nella logica di un coinvolgimento di tutto il corpo sociale nelle attività di interesse pubblico.
«Sono sempre d’accordo – ha aggiunto Guccione – quando ascolto proposte di valorizzazione di chi produce ed esporta saperi e cultura. Lo sono ancora di più quando c’è da valorizzare e favorire la crescita di quelle realtà culturali lontane dalla logica delle luci e dello show. Innanzitutto riapriremo la casa delle culture seguendo lo spirito con cui fu creata da Giacomo Mancini. La Grande Cosenza ha una visione ampia del governo della città, dove gli anziani possono svolgere un ruolo di primo piano per via della loro esperienza e per la voglia di mettersi in gioco sempre, senza barriere legate all’eta’. Non mi accontento di marciapiedi nuovi, di luci e musica. È una frase che ripeto molto, perché sintetizza la logica della mia azione politica. Dobbiamo garantire servizi nuovi e migliorare quelli esistenti. Penso al nuovo e al vecchio ospedale. Il nuovo sarà un fiore all’occhiello in grado anche di valorizzare il quartiere di Via Popilia. L’ospedale dell’Annunziata non e’ stata accantonato. Anzi. La nuova Pet e l’acceleratore nucleare per malati oncologici sono il segno della nostra attenzione. Perche’ molti, troppi malati, sono costretti ad andare fuori regione per esami diagnostici che devono fare qui. La metrotranvia consentirà a chi possiede della case, anche nel centro storico, di poterle fittare agli studenti dell’Unical. E questo succederà perché in pochi minuti si arriverà da Cosenza all’Ateneo di Arcavacata. E ho già parlato con il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, affinche’ alcune funzioni dell’università possano arrivare nel centro storico. Stessa logica per gli altri quartieri. Saranno la vera forza propulsiva della Grande Cosenza».
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