Un pezzo del territorio del comune di Cariati è, ma sarebbe corretto dire era, al centro di un contenzioso tra un facoltoso privato, che vi ha realizzato sopra uno dei più accreditati villaggi turistici, e l’amministrazione comunale che ne reclama, invece, il possesso.
Il facoltoso privato sostiene che il terreno era del Comune ma oggi è suo perché frutto di usucapione dopo la destinazione a usi civici. Il Comune, che all’epoca dell’insorgere del contenzioso era retto da una gestione commissariale, respinge tale ipotesi e parla di una volgare speculazione tesa a sottrarre un pezzo pregiato del territorio ai cittadini di Cariati per diventare bene di un privato che ci specula sopra. Fatalmente la cosa finisce in tribunale e, trattandosi di causa civile, va avanti per un bel poco di anni. Sia in primo grado che in appello il Comune di Cariati esce vittorioso: il terreno è suo, il privato deve restituirlo e rimborsare i danni.
Il facoltoso privato non si dà per vinto e ricorre in Cassazione, intanto il suo villaggio turistico cresce e il fatturato pure. La Cassazione, però, con sentenza numero 21735 emessa il 23 settembre del 2013, mette la parola fine alla lite giudiziaria: conferma le sentenze impugnate, ordina la restituzione dei terreni al Comune di Cariati, dispone il risarcimento dei danni e, per buon carico, condanna il facoltoso privato anche al pagamento delle spese processuali.
Una storia a lieto fine. E quando mai, a queste latitudini. La politica, in queste lande, serve proprio per aggirare la legge e sottrarsi alla giustizia. Così il facoltoso privato si candida a sindaco, perde ma da capo dell’opposizione ottiene che quella sentenza ancora oggi non venga eseguita.
Adesso a Cariati si vota, al facoltoso privato occorre sperare che anche il nuovo sindaco si astenga dal riprendersi il terreno che è del Comune per sentenza passata in giudicato. E di chi può fidarsi di più, il facoltoso privato, se non di se stesso? E infatti, il facoltoso privato che risponde al nome di Alfonso Cosentino è oggi candidato a sindaco di Cariati con i buoni uffici di un pezzo cospicuo del Pd cosentino.
Ma potrebbe candidarsi a sindaco un imprenditore che ha un contenzioso con il Comune che vuole amministrare?
Giriamo l’interrogativo al segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, che è anche deputato e che assieme ai deputati cosentini del Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare per sostenere l’ineleggibilità a sindaco di Mario Occhiuto a Cosenza.
Chiariamo bene: nessuna censura a tale iniziativa, anzi se Occhiuto è ineleggibile va chiarito subito e non dopo il voto. Tuttavia non sarebbe tollerabile uno strabismo istituzionale che vede solo le ineleggibilità di alcuni e ignora quelle di altri. Un poco come lamentava quel vecchio avvocato di paese: la legge per gli altri si applica, per gli amici…. si interpreta.
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