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Oliverio partecipa al vertice della massoneria calabrese

REGGIO CALABRIA Il governatore Mario Oliverio non sembra essersi fatto impressionare dall’inchiesta Fata Morgana della Dda di Reggio Calabria, che ha svelato una joint venture criminale tra ‘ndrang…

Pubblicato il: 20/05/2016 – 9:34
Oliverio partecipa al vertice della massoneria calabrese

REGGIO CALABRIA Il governatore Mario Oliverio non sembra essersi fatto impressionare dall’inchiesta Fata Morgana della Dda di Reggio Calabria, che ha svelato una joint venture criminale tra ‘ndrangheta e massoneria, in grado di piegare ai propri interessi la politica e l’economia di Reggio Calabria. A quattro giorni dall’arresto di Paolo Romeo, ex deputato Psdi condannato per mafia considerato capo di quella loggia, il governatore ha infatti ben pensato di raccogliere l’invito del Grande Oriente d’Italia, ospitato nella sala Nicola Calipari del consiglio regionale della Calabria.
Un appuntamento voluto da maestri e confratelli del Goi per discutere di migrazioni e patrocinato da giunta regionale della Calabria (ma non dal Consiglio), Provincia e Comune di Reggio. Oliverio però è stato l’unico dei vertici istituzionali degli enti patrocinanti a intervenire personalmente alla manifestazione.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà non ha inteso presentarsi, spedendo fra i confratelli riuniti il consigliere comunale delegato alla Sanità, Valerio Misefari. Del presidente della Provincia Giuseppe Raffa, non solo era prevista la presenza, ma anche l’intervento. Tuttavia, filtra dal suo entourage, per ragioni di opportunità ha preferito declinare l’invito. Sebbene allo stato i magistrati non gli contestino la violazione della Legge Anselmi aggravata dall’aver favorito la ‘ndrangheta, ma “solo” alcuni episodi corruttivi, anche Raffa risulta fra i politici a disposizione del capo della loggia segreta, Paolo Romeo. Secondo quanto emerso dall’inchiesta della Dda di Reggio Calabria, la Provincia è infatti l’ente che più di tutti si è dimostrato permeabile alle attività di Romeo e confratelli, decisi a mettere le mani sulla Città metropolitana. Nessun contatto è emerso fra il Grande Oriente d’Italia e Paolo Romeo, tuttavia – secondo indiscrezioni – Raffa avrebbe deciso di evitare una situazione potenzialmente scivolosa.
Nessuna di queste preoccupazioni o ansie sembra aver sfiorato Oliverio, che nel corso del suo intervento ha voluto «ringraziare il Gran maestro Bisi per la scelta di Reggio Calabria per questo importante convegno di straordinaria attualità». Non è la prima volta che Oliverio accetta un invito del Gran maestro e del Grande Oriente d’Italia. Nel marzo del 2015, il governatore ha infatti trovato il tempo per partecipare all’incontro “Il Sud e il Risorgimento italiano-Un conto ancora aperto con la storia” organizzato a Catanzaro dal collegio circoscrizionale della Calabria del Grand’Oriente d’Italia e dalla loggia “Francesco De Luca” del capoluogo calabrese.
Il nome del Gran maestro Bisi tuttavia in Calabria fa discutere. Per l’ormai ex maestro venerabile calabrese Amerigo Minnicelli, la sua elezione sarebbe stata viziata da un puntuale, quanto sospetto, ingrossamento delle logge calabresi, arrivate a pesare quanto quelle delle ben più popolose regioni Toscana e Piemonte. Una crescita sospetta. «Raffi ha ritenuto di ampliare la base», ha dichiarato Minnicelli, «e questo non è certo un delitto. Ma l’esplosione degli iscritti nella mia regione fa riflettere, così come è anomalo in sede locale il consenso quasi unanime su un solo candidato, l’avvocato vibonese Marcello Colloca. E l’operazione “Decollo money” che ha portato in carcere nel 2011 l’imprenditore Domenico Macrì, calabrese con residenza in Umbria e agganci in banca a San Marino, amico personale di Raffi, lambisce la Gran maestranza».
Una denuncia che Minnicelli ha tentato di portare anche all’attenzione della commissione parlamentare antimafia, ma senza successo. Chi invece sembra aver voluto dare peso alle sue rivelazioni è la procura di Reggio Calabria, che non solo ha acquisito le sue lettere e le interviste pubblicate nei mesi scorsi da Corriere della Calabria, ma programma di ascoltare l’ex maestro rossanese.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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