CUTRO Un passo indietro per stoppare le troppe illazioni di queste ultime settimane. Il Movimento 5 Stelle fa dietrofront a Cutro dove i pentastellati candidavano a sindaco Gregorio Frontera. Nella lista del M5S era candidata anche la sorella Teresa Frontera. Entrambi erano figli di Luigi detto “Gino”, deceduto nel 2013 e finito nelle carte dell’inchiesta “Aemilia” che ha scardinato la cosca Grande Aracri e, soprattutto, gli interessi della famiglia mafiosa calabrese a Reggio Emilia. Frontera veniva definito dai magistrati un “collettore” tra il boss Grande Aracri e alcuni soggetti che, «seppure non organicamente associati sono in grado di assicurare al sodalizio entrature nelle sedi istituzionali».
Secondo Nicola Morra, senatore del M5S eletto in Calabria, i due candidati non erano più in rapporti col padre da moltissimo tempo: «Da quando hanno 13 anni non hanno più contatti con l’uomo che avevano addirittura denunciato per motivi personali. Tuttavia nessuna ombra o dubbio deve gravare sulle liste del Movimento 5 Stelle. Se le risultanze dei nostri controlli fossero emerse prima del deposito della lista, non si sarebbero nemmeno candidati. Come diceva Paolo Borsellino, dove non arriva la legge devono arrivare la trasparenza, la politica e l’opportunità. Nel M5S si ragiona e opera con coerenza».
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