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Catanzaro, si acuisce lo scontro sulle unioni civili

CATANZARO Lo scontro sul tema delle unioni civili tra il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e il pilastro fondamentale della sua maggioranza rappresentato dal consigliere regionale e comunale Domen…

Pubblicato il: 23/05/2016 – 18:06
Catanzaro, si acuisce lo scontro sulle unioni civili

CATANZARO Lo scontro sul tema delle unioni civili tra il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e il pilastro fondamentale della sua maggioranza rappresentato dal consigliere regionale e comunale Domenico Tallini e dal presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone, ha provocato la reazione indignata del centrosinistra. Con una nota affidata alla stampa e ai social network, i consiglieri comunali Roberto Guerriero e Antonio Giglio hanno infatti stigmatizzato le parole dei rappresentanti di Forza Italia (Tallini è coordinatore provinciale, Cardamone è quello cittadino) dopo la presa di posizione contro la volontà del sindaco Abramo di rispettare i dettami della nuova legge: «La legge Cirinnà appena approvata – scrivono -, che evidentemente è parte di un “gombloddo” contro non meglio precisati valori di cui Tallini e Cardamone si autoproclamano sacerdoti e depositari, regolamenta l’unione civile tra persone dello stesso sesso: le coppie omosessuali, qualificate come “specifiche formazioni sociali”, potranno usufruire (non per grazia o concessione di qualcuno) di un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico denominato unione civile. L’unione civile tra due persone maggiorenni avverrà di fronte a un ufficiale di Stato, e alla presenza di due testimoni e verrà registrata nell’archivio dello stato civile, con una dignità che non è inferiore a quella degli altri legami riconosciuti dallo Stato, e che non è conferita, né tollerata, né tantomeno tolta, da Tallini, Cardamone o chi per loro. Punto. Dire “Dissentiamo nel merito e non condividiamo la decisione del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo di celebrare le nozze tra persone dello stesso sesso(…). Non ci si può accontentare, in sostanza, di celebrare o meno i matrimoni, secondo la legge sulle unioni civili”, significa invitare il sindaco a non rispettare la legge. Sulle idee ci si può confrontare nel campo delle opinioni (ad una condizione: ogni tesi che si sostiene, deve essere corroborata da dimostrate e solide tesi scientifiche, sociologiche e logiche, culturali); quello che è inaccettabile, è che da due rappresentanti delle istituzioni, in particolare dal presidente del consiglio comunale (che, come già avvenuto, non ci rappresenta, e offende l’istituzione che presiede) ci sia un palese invito alla violazione della legge nei confronti del sindaco di Catanzaro. Diventa difficile, a questo punto, discutere nel merito di concetti quali la (presunta) diversità, i diritti civili; diventa difficile, anzi, proprio semplicemente discutere, quando in Italia peraltro continuano ad esserci persone che scendono i piazza per averli, i diritti, e altre che scendono in piazza perché altri non ce li abbiano. È veramente stucchevole leggere ancora di “deriva valoriale”, un’espressione che serve solo ad agitare spauracchi; è grottesco leggere di “limiti alla rivendicazione dei diritti” (ci dicessero, quale sarebbe l’essere umano o divino che stabilisca quali siano detti limiti, e dotato di quali poteri), che “trascendono la natura umana” (ci dicessero, anche in questo caso chi stabilisca quale sia la natura umana, e possibilmente con opinioni validate da conoscenze scientifiche e non da penose battute da caserma). Quanto al sollevare i problemi della povertà, ebbene, questo si inserisce nel solco del famigerato “benaltrismo”, che in Italia è, da sempre, una scusa per sotterrare i diritti civili».
Quanto ai rapporti tra Forza Italia e il sindaco Abramo, infine, si registra una puntualizzazione degli azzurri Tallini e Cardamone: «Non esiste alcuna divisione tra Forza Italia e il sindaco Abramo sulla delicata questione delle unioni civili – scrivono -. Ci sono, è vero, sensibilità diverse, tanto è vero che anche a livello nazionale ci sono stati importanti distinguo nel partito, come quelli di Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo. Intanto, bisogna dire che il sindaco Abramo, nella sua puntualizzazioni di ieri, ha detto chiaramente di non condividere i contenuti della Cirinnà, a tal punto da affermare che, se fosse stato un deputato, non l’avrebbe mai votata. Abramo ha inteso separare la sfera istituzionale da quella politica e dell’interpretazione dei valori. Da sindaco, egli è pronto a rispettare la legge. Da uomo politico e da cattolico, è schierato a difesa della famiglia tradizionale. Noi di Forza Italia, non avendo il ruolo istituzionale del sindaco, siamo stati certamente più netti e forse ci saremmo aspettati una sorta di obiezione di coscienza. Ma anche noi siamo rispettosi dei ruoli e pertanto riteniamo che la posizione espressa ieri dal sindaco Abramo sia perfettamente conciliabile con la linea che Forza Italia e gli altri partiti di ispirazione popolare e cattolica hanno sull’argomento. Detto ciò, non serve alimentare polemiche inesistenti. Il rapporto tra Forza Italia e il sindaco Abramo è ottimo e non potrebbe essere altrimenti, essendo egli un autorevole esponente del nostro partito, ed essendo tutti lealmente impegnati a sostenere la sua esperienza amministrativa».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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