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Galletti: «In Calabria scarsa attenzione per la differenziata»

ROSARNO «Non sono soddisfatto dei dati ambientali che riguardano la Calabria, anzi sono amareggiato perché mentre altre regioni si accingono a raggiungere gli standard europei per la raccolta diffe…

Pubblicato il: 23/05/2016 – 17:31
Galletti: «In Calabria scarsa attenzione per la differenziata»

ROSARNO «Non sono soddisfatto dei dati ambientali che riguardano la Calabria, anzi sono amareggiato perché mentre altre regioni si accingono a raggiungere gli standard europei per la raccolta differenziata, alcuni addirittura con l’80%, Reggio Calabria ha l’11.7% della differenziata, la regione complessivamente il 18,6% e Rosarno il 5,9%». Lo ha detto il ministro all’Ambiente Gianluca Galletti nel corso di una conferenza stampa tenuta a Rosarno. Il ministro, dopo avere evidenziato una scarsa attenzione per la differenziata, ha aggiunto che «c’è chi preferisce le discariche e la termovalorizzazione alle regole». Quindi ha sottolineato che su 155 discariche abusive in tutta Italia, 43 si trovano in Calabria. Parlando di depurazione, Galletti ha evidenziato che ci sono 141 depurazioni sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue e rischiano il commissariamento aggiungendo che la Calabria è diffidata dal ministero perché non ha ancora individuato il servizio idrico integrato. «Per esempio – ha detto – Rosarno nella gestione dell’acqua è fuori legge perché l’acquedotto e la fognatura sono gestiti in economia, mentre la depurazione ad un privato. Questo la legge non lo prevede». Concludendo, Galletti ha sostenuto che in Calabria ci sono ottomila edifici interessati all’amianto. Galletti, nel corso della giornata trascorsa a Rosarno, ha incontratogli studenti del liceo scientifico Piria, quindi ha fatto un giro in città accompagnato dal candidato sindaco Giuseppe Idà. Infine ha visitato il museo Medma, nel parco archeologico ed ha anche visto il termovalorizzatore di Gioia Tauro.
Galletti ha poi proseguito spiegando come «questo governo crede che sulla Calabria, ma in generale per il Sud, non sia più il tempo da un lato delle chiacchiere e degli annunci, dall’altro dei giustificazionismi che nascondono croniche inefficienze. C’è un fatto: la Calabria ha enormi ritardi in campo ambientale. E sono ritardi accumulati in decenni, arrivati ora come nodi al pettine, e che nulla hanno a che vedere con l’attuale amministrazione guidata dal Presidente Oliverio: ritardi che oggi rendono questa regione molto problematica sotto diversi punti di vista. Da ministro, non posso essere soddisfatto. Non dimentico, inoltre, il dissesto idrogeologico: conosciamo le fragilità di questo territorio, aggravate da nuove condizioni atmosferiche e soprattutto da quell’abusivismo edilizio che qui in Calabria è stato per troppo tempo una prassi consentita, in barba alle leggi dello Stato, del buonsenso e della natura. Per combattere le criticità legate al fenomeno del dissesto occorre però accelerare gli interventi: dei 185 previsti dall’accordo di Programma tra Ministero e Regione Calabria, infatti, ad oggi solo 6 risultano conclusi (dati Rendis Ispra)».
«Vogliamo cambiare – ha sostenuto poi Galletti – e crediamo che ci sia la giusta dose di disponibilità e responsabilità da parte dell’amministrazione regionale. Per questo abbiamo scelto di fare un patto con il Presidente Oliverio. Il Patto per laCalabria. Lo ha firmato a fine aprile il presidente Renzi e credo che sia una vera grande novità, che chiama tutti alla responsabilità: il governo nel rispetto degli impegni, cosi come tutti gli enti locali nell’attuazione immediata dei provvedimenti e nella spesa seria e trasparente dei fondi. Un rilancio a 360 del territorio, con una parola d’ordine: programmazione. Quella programmazione che e’ sempre mancata e che oggi diventa ancora più complessa e urgente: perché si va a innestare su una vecchia logica, promuovendone una tutta nuova. All’interno di questo patto per la Calabria c’è una forte componente ambientale. Il programma Calabria Sicura tocca tutte le problematiche relative al rischio idrogeologico, la protezione costiera, la bonifica e messa a norma delle discariche e dei siti inquinati, il potenziamento degli impianti di depurazione a partire da quelli oggetto di procedura d’infrazione, il completamento del piano regionale dei rifiuti, la ridefinizione del programma per completare gli schemi idrici regionali, il potenziamento e monitoraggio delle reti idriche, il miglioramento antisismico degli edifici strategici e scolastici. C’è da fare e lo faremo. Ognuno deve fare la propria parte».

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