COSENZA Si dice ultra-convinto di potere «vincere al primo turno», eppure davanti alla domanda su qualche comportamento assumere in caso di ballottaggio, Carlo Guccione non ha dubbi: «Credo che un accordo con l’altra parte di centrosinistra guidata da Enzo Paolini sia nell’ordine delle cose». Insomma, l’avversario da battere è il centrodestra di Mario Occhiuto. Davanti ai candidati e ai sostenitori delle liste “Uniti per Cosenza” e “Orgoglio Brutio”, ieri sera, il candidato a sindaco del Pd ha provato a toccare le corde giuste in vista del rush finale di questa campagna elettorale anomala, turbata da alcune inchieste giudiziarie.
Parla, Guccione, del suo progetto di ricostruire una “Grande Cosenza”, di recuperare la tradizione del vecchio Giacomo Mancini. Cita Misasi e Gullo, come esempi di una città che in passato «ha avuto un ruolo di primo piano all’interno del contesto nazionale». E per il futuro punta tutto sul rapporto con il governo Renzi. Non è un caso che al suo fianco siedano Ernesto Carbone e Anna Ascani, due tra i deputati dem considerati fedeli custodi dell’ortodossia renziana.La notizia ci sarebbe già: che ci fanno due deputati del Pd a una manifestazione dove non è presente il simbolo del Pd? Lo spiega Carbone: «Noi siamo un grande partito inclusivo. Abbiamo le porte aperte e, dunque, ben vengano liste civiche come queste in grado di catturare l’attenzione di mondi nuovi e di persone che non hanno avuto esperienze in partiti politici».
Il non detto è che dietro la lista “Uniti per Cosenza” ci sono pezzi da novanta dei dem locali. A partire dal governatore Mario Oliverio e dal deputato Ferdinando Aiello. E poi ancora un altro parlamentare, Franco Bruno, che non è iscritto al Pd ma che all’universo renziano guarda con grande attenzione. È una sfida nella sfida, quella che si gioca a queste latitudini. Le elezioni sono l’orizzonte di breve termine, il controllo del Pd quello di lungo raggio. Si capirà dopo il 5 giugno se gli equilibri all’interno della galassia dem sono cambiati.
Intanto, è l’ora della pace. Carbone, dopo le tensioni dei mesi scorsi, offre un ramoscello d’ulivo al governatore, che è annunciato ma non si fa vedere: «I miei rapporti con Mario sono ottimi. Io credo che dopo una prima fase un po’ altalenante, la giunta regionale si sia rimessa in moto e stia producendo risultati concreti». Franco Iacucci, fedele scudiero di Oliverio, è seduto in prima fila e prende appunti. Al governatore riferirà sicuramente che al Nazareno hanno optato per una nuova apertura di credito.
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