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Imprenditrice scomparsa nel Vibonese, perquisizioni tra Limbadi e Rosarno

VIBO VALENTIA La Procura della Repubblica di Vibo Valentia sta procedendo per i reati di sequestro di persona e omicidio volontario nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa dell’imprenditric…

Pubblicato il: 25/05/2016 – 8:28
Imprenditrice scomparsa nel Vibonese, perquisizioni tra Limbadi e Rosarno

VIBO VALENTIA La Procura della Repubblica di Vibo Valentia sta procedendo per i reati di sequestro di persona e omicidio volontario nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa dell’imprenditrice agricola Maria Chindamo, di 44 anni. Secondo quanto è emerso dall’indagine condotta dai carabinieri, l’ipotesi investigativa che a questo punto appare più verosimile è che Maria Chindamo sia stata sequestrata ed uccisa. Ed allo scopo di trovare riscontri a questa ipotesi la Procura ha disposto le perquisizioni ed i sequestri eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Tropea e del comando provinciale di Vibo Valentia. Le operazioni si sono concentrate nei territori di Limbadi, nel Vibonese, e Laureana di Borrello e Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Si è trattato, secondo quanto si è appreso, di perquisizioni domiciliari, personali e in aziende agricole ubicate nelle zone interessate dai controlli. Con lo stesso provvedimento la Procura di Vibo ha disposto il sequestro di dodici autovetture e di una serie di mezzi agricoli. Il materiale sequestrato sarà inviato ai carabinieri del Ris e alla questura di Palermo, che ha in dotazione i cani molecolari che rileveranno eventuali tracce che potranno rivelarsi utili per le indagini e per dare così una spiegazione alla scomparsa dell’imprenditrice. Gli inquirenti avrebbero acquisito precisi elementi anche in merito al movente dell’omicidio dell’imprenditrice, ma sul punto, al momento, mantengono il riserbo.
Maria Chindamo, che era vedova dallo scorso anno dopo il suicidio del marito, risiedeva a Laureana di Borrello, ma giornalmente si spostava a Limbadi dove ha sede la sua azienda agricola. L’imprenditrice è sparita nella zona di Nicotera mentre era alla guida della sua auto, sulla quale, secondo quanto è emerso dalle indagini, viaggiava da sola. La vettura dell’imprenditrice è stata trovata, lo scorso 6 maggio, con il motore acceso e all’interno sono state rinvenute alcune macchie di sangue, non si sa se appartenenti alla stessa Maria Chindamo o ad altre persone. Nei giorni scorsi c’era stato un incontro tra i magistrati delle Procure di Vibo Valentia e di Reggio Calabria per fare il punto sull’inchiesta e per uno scambio di informazioni utile per accertare la possibile sorte dell’imprenditrice.
Al TgrCalabria, nel corso di un’intervista, il procuratore capo di Vibo, Mario Spagnuolo, ha spiegato di non avere dubbi sul fatto che la donna sia morta. E alla domanda se il delitto fosse opera della ‘ndrangheta, Spagnuolo ha risposto con un secco: «Non credo».

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