REGGIO CALABRIA «Non c’è da rallegrarsi – afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Alessandro Nicolò – per i dati sulla depurazione e sull’ambiente in Calabria, forniti dal ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Né ci conforta che egli si dichiari amareggiato per la distanza accumulata dalla nostra regione rispetto ad altre ormai quasi prossime agli standard europei per la raccolta differenziata. Sembra quasi un’ammissione di disagio da parte di un governo nazionale che, in Calabria, non riesce ad interloquire e a collaborare con i livelli istituzionali locali. Discariche abusive (delle 155 in Italia, 43 si troverebbero in Calabria); depurazioni poste sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue e a rischio commissariamento; assenza d’individuazione del servizio idrico integrato, ottomila edifici interessati da amianto: sono alcune delle emergenze snocciolate dal Ministro Galletti al ramo nel corso di una conferenza stampa a Rosarno».
«Dunque, nuovo cartellino rosso alla Calabria per i dati ambientali che mettono alla berlina una politica incapace di recuperare terreno, colmando gap e inadeguatezze. È evidente che così la Calabria rimanga al palo, stretta tra asfissianti emergenze ed assenza di programmazione. Difetti infrastrutturali, gestionali e culturali sono la zavorra al sistema della depurazione ed al contempo proliferano forme di abusivismo e d’illegalità. Con la stagione estiva alle porte, ci ritroviamo alle solite» – stigmatizza Alessandro Nicolò. «A che serve dunque parlare di turismo, rilancio del territorio e di economia, se poi nei fatti si tradiscono le reali vocazioni della nostra terra. Scoraggianti anche le altre cifre: Reggio Calabria ha l’11.7% della differenziata, la regione complessivamente il 18.6% e Rosarno il 5,9%. Se ambiente vuol dire cultura, civiltà ed economia, riteniamo che lo Stato debba guardare alla Calabria senza reticenze con l’attenzione che esige una terra su cui non si è mai investito. La salvaguardia ambientale costituisce una priorità irrinunciabile non solo per porre fine alle criticità esistenti ma soprattutto per realizzare occupazione e ricchezza. Solo attraverso una politica seria e lungimirante che, a partire dalla Regione, coinvolga tutti i livelli istituzionali, la Calabria – conclude Alessandro Nicolò – potrà giocarsi la chance di divenire meta turistica appetibile».
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