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Faida nel Vibonese, il pm chiede 11 ergastoli

CATANZARO Undici ergastoli con isolamento diurno (per due anni) sono stati chiesti dal sostituto procuratore Camillo Falvo nei confronti degli imputati del processo “Gringia”, nato per far luc…

Pubblicato il: 26/05/2016 – 14:38
Faida nel Vibonese, il pm chiede 11 ergastoli

CATANZARO Undici ergastoli con isolamento diurno (per due anni) sono stati chiesti dal sostituto procuratore Camillo Falvo nei confronti degli imputati del processo “Gringia”, nato per far luce sugli omicidi e sui tentati omicidi nati in seno alla faida di Stefanaconi dove imperava il clan dei Patania. Il carcere a vita è stato chiesto nei confronti di Giuseppe Patania, Saverio Patania, Nazzareno Patania, Salvatore Patania, Pantaleone Mancuso, Giuseppina Iacopetta, Cristian Loielo, Salvatore Callea, Cosimo Caglioti, Francesco Lopreiato e Giuseppe Comito. Le accusa nei confronti degli imputati vanno dall’omicidio al tentato omicidio e ai reati in materia di armi. I delitti sui quali si è indagato per questo procedimento sono omicidio e tentato omicidio di Francesco Scrugli, omicidio di Michele Mario Fiorillo, omicidio e tentato omicidio di Giuseppe Matina alias “Gringia”.
Per quanto riguarda le posizioni di Giuseppe Patania e Cristian Loielo, il pm non ha inteso chiedere sconti di pena ai due imputati che, nel corso del processo, avevano ammesso le proprie responsabilità nell’omicidio Matina. Secondo il pubblico ministero, infatti, i due avrebbero confessato durante il processo «nel tentativo di inquinare le prove» e «pensando di spuntare una riduzione di pena». Nel caso di Loielo, per esempio, questi ha detto Falvo al termine della sua requisitoria, avrebbe deciso di parlare cercando di giustificare «un errore di giovane età». Loielo, però, non ha coinvolto nelle proprie dichiarazioni Giuseppe Patania, che pure aveva ammesso le proprie parziali responsabilità, ma Loredana Patania, moglie di Gringia, che avrebbe pagato e commissionato il delitto. Ma è stata provata dalle parole dei collaboratori di giustizia e da un’intercettazione in carcere, ha specificato Falvo, l’estraneità dei fatti della Patania nel delitto di suo marito. Per queste ragioni anche per Giuseppe Patania e Cristian Loielo è stato chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per un periodo che verrà stabilito dalla corte. Il pm ha inoltre chiesto la confisca dei beni sequestrati. 
Il processo proseguirà dal prossimo 31 maggio con le arringhe degli avvocati difensori, tra i quali Gregorio Viscomi, Giancarlo Pittelli, Vincenzo Galeota, Guido Contestabile, Sergio Rotundo, Costantino Casuscelli e Giuseppe Bagnato.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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