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Rango-Zingari, dalle minacce a Marano l'avvio dell'inchiesta

COSENZA Precisa e dettagliata la descrizione delle indagini condotte a carico della cosca Rango-Zingari nel corso di diverse operazioni che hanno decapitato e sgominato il clan del Cosentino. È que…

Pubblicato il: 26/05/2016 – 10:33
Rango-Zingari, dalle minacce a Marano l'avvio dell'inchiesta

COSENZA Precisa e dettagliata la descrizione delle indagini condotte a carico della cosca Rango-Zingari nel corso di diverse operazioni che hanno decapitato e sgominato il clan del Cosentino. È quella resa ai giudici del Tribunale di Cosenza da diversi esponenti delle forze, sentiti come testimoni della Procura nel processo contro i presunti affiliati ai Rango-Zingari, clan che dominava il territorio soprattutto attraverso lo spaccio di droga e le estorsioni. Sul banco degli imputati, che hanno scelto il rito ordinario, ci sono Franco Bruzzese, Daniele Lamanna, Francesco Vulcano, Antonio Chianello, Alessio Chianello, Stefano Carolei, Gianluca Cinelli, Gianluca Marsico, Sharon Intrieri, Jenny Intrieri, Anna Abbruzzese e Giovanni Fiore. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero fatto parte del clan Rango-Zingari al cui vertice ci sarebbe Maurizio Rango. La cosca, nel tempo, avrebbe stretto alleanze con altre due consorterie criminali attive nel Cosentino, la cosca Lanzino-Patitucci e Perna-Cicero-Musacco-Castiglia.
L’associazione – sempre secondo l’inchiesta – avrebbe gestito il racket delle estorsioni imponendo il pizzo anche con la violenza. Il pm della Dda Pierpaolo Bruni ha ascoltato, diversi rappresentanti delle forze dell’ordine. In particolare, il maresciallo capo Limongi ha riferito in merito alle indagini a carico di Domenico Mignolo, avviate dopo alcune intimidazioni ai danni degli amministratori di Marano Marchesato. Dalle intercettazioni, captate dagli inquirenti, è emerso come Mignolo desse indicazioni alla moglie Sharon Intrieri sulle attività di spaccio, i cui proventi sarebbero confluiti nella bacinella della cosca. È stato sentito anche Gianfranco Gentile, della squadra mobile di Cosenza, che ha riferito delle indagini su richieste estorsive e atti intimidatori ai danni di imprenditori e commercianti della città dei Bruzi. Sulle stesse attività hanno riferito anche i colleghi Donato e Tocci della Mobile. L’assistente Carlo Alibrando ha ricostruito le indagini a seguito di perquisizioni a carico di uno degli imputati Luciano Impieri. Il sovrintendente Pietro Ricioppo della Mobile ha parlato delle intercettazioni relative alle richieste estorsive ai danni dei proprietari di una nota pizzeria. Di questo ha parlato anche il collega Ferdinando Franco che si è occupato di estrarre delle immagini da alcuni video. Il processo è stato aggiornato al prossimo 14 giugno.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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