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Strette di mano e sciabolate tra Paolini e Occhiuto



COSENZA C’è la stretta di mano ma ci sono soprattutto gli affondi a distanza. A nove giorni dall’apertura dei seggi Mario Occhiuto ed Enzo Paolini scelgono di mettere da parte il fioretto e tirar…

Pubblicato il: 26/05/2016 – 11:51
Strette di mano e sciabolate tra Paolini e Occhiuto



COSENZA C’è la stretta di mano ma ci sono soprattutto gli affondi a distanza. A nove giorni dall’apertura dei seggi Mario Occhiuto ed Enzo Paolini scelgono di mettere da parte il fioretto e tirare fuori la sciabola. E davanti alla piccola platea della Confesercenti di Cosenza, che manda in scena il primo confronto pubblico tra gli aspiranti sindaco, non le mandano a dire. Attacca l’ex sindaco ora ricandidato: «Il commissariamento è stato un atto scellerato». Replica l’avvocato del Pse: «La sfiducia a Occhiuto è stato un atto di democrazia e di responsabilità di cui si sono fatti carico anche alcuni esponenti della sua ex maggioranza». Paolini prova a volare alto, ma poi non può fare a meno di tornare al cuore dei fatti tornati alla ribalta in queste ultime ore: «C’è qualcosa che non va se viene fuori che un dirigente ha firmato in una sola notte 61 determine per lavori di somma urgenza». Il sospetto di irregolarità aleggia su Palazzo dei Bruzi e nel mirino di Paolini non c’è solo il centrodestra. Al Pd, «il partito che si è rifiutato di celebrare le primarie», non vengono riservate carezze. Tutt’altro, l’occasione è buona per sperimentare l’affondo contro quei dirigenti dem che hanno avuto un ruolo di primo piano nella nomina degli scrutatori. «Quella vicenda è il paradigma del voto di scambio», dice senza troppi giri di parole il candidato a sindaco.
Il resto della mattinata si snoda attraverso un elenco di buoni propositi sulla valorizzazione delle potenzialità della città. L’agenda dettata da Vincenzo Farina, presidente di Confesercenti Cosenza, mette d’accordo Occhiuto, Paolini e Gustavo Coscarelli, che sogna di diventare primo cittadino con il Movimento 5 Stelle. Gli altri due in lizza, Carlo Guccione e Valerio Formisani, disertano l’adunata voluta dall’organizzazione dei commercianti. Che non si schierano, per il momento. «Non diamo indicazioni di voto perché semplicemente non siamo in grado di orientare nessuno», puntualizza Farina.
Certo, ci sono le proposte fornite dall’organizzazione: abbattimento dei tributi locali per i commercianti, valorizzazione dei siti turistici, seria battaglia contro l’abusivismo. Il programma mette d’accordo tutti i candidati presenti. Occhiuto si dice convinto che un lavoro vada continuato «perché quattro anni e mezzo sono pochi per cambiare il volto della città». Parla del programma realizzato, l’architetto di Forza Italia. E mette dentro la «riapertura del Castello Svevo, il recupero del centro storico, l’innalzamento della percentuali di raccolta differenziata, il completamento delle tante opere pubbliche avviate in questi anni». «È poca roba», ribatte il grillino Coscarelli. Che invece tra le sue priorità inserisce un «potenziamento dei collegamenti con l’aeroporto di Lamezia Terme e dei treni in transito da Cosenza». Paolini, che è l’ultimo a parlare, prova a tracciare una sintesi: «Ogni nuova opera pubblica è positiva se legata a una visione d’insieme della città». Un modo neanche troppo velato per ribadire che «tutte le zone devono essere ugualmente valorizzate». Già, perché mai come questa volta saranno le periferie a decidere l’esito del voto.

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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