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GIALLO DI BELVEDERE | Presunto assassino incastrato da un testimone

BELVEDERE MARITTIMO Svolta nel giallo di Silvana Rodrigues, 33enne strangolata e bruciata nei pressi del cimitero di Belvedere Marittimo lo scorso 12 dicembre.Un uomo Sergio Carrozzino, 44 anni, co…

Pubblicato il: 27/05/2016 – 6:06
GIALLO DI BELVEDERE | Presunto assassino incastrato da un testimone

BELVEDERE MARITTIMO Svolta nel giallo di Silvana Rodrigues, 33enne strangolata e bruciata nei pressi del cimitero di Belvedere Marittimo lo scorso 12 dicembre.
Un uomo Sergio Carrozzino, 44 anni, con precedenti per omicidio, è stato arrestato all’alba dai carabinieri di Scalea, al comando del capitano Alberto Pinto. Ad incastrare il 44enne sarebbero state le immagini di una telecamera a circuito chiuso che avrebbero ripreso l’uomo mentre si trovava nei pressi della vettura della vittima, una Fiat Punto di colore verde, e che si sarebbe poi poggiato al finestrino dell’auto parcheggiata nel supermercato dove la donna si era recata per effettuare la spesa. Ricordiamo che quel supermercato era l’ultimo luogo dove la vittima è stata vista nella serata del 12 dicembre ancora in vita prima del suo assassinio e dove aveva comunicato al marito di recarsi per compiere alcuni acquisti. Inoltre a confermare la ricostruzione della scena ci sarebbero le parole di un testimone che avrebbe osservato Carrozzino, riconoscendolo, mentre era accanto al finestrino della vettura. L’uomo sorvegliato speciale con obbligo di dimora, è stato scarcerato nell’aprile del 2015 dopo aver espiato una condanna definitiva a 15 anni di reclusione per l’omicidio del fratello del cognato della donna assassinata.
Una vicenda quest’ultima che stando alle meticolose attività investigative disposte dal Procura di Paola e coordinate dal procuratore capo Bruno Giordano, non sarebbero alla base dell’efferato omicidio. Stando alle risultanze investigative, effettuate dai carabinieri di Scalea a cui il procuratore Giordano ha delegato le indagini, alla base del delitto invece ci sarebbero motivazioni passionali. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Carrozzino da tempo avrebbe tentato di approcciare la sua vittima che, all’ennesimo rifiuto, avrebbe poi scatenato la furia omicida del 44enne.
Ma a riscontro ci sarebbero stati anche altri particolari che saranno svelati nel corso della conferenza stampa programmata dal procuratore capo di Paola Giordano a Cosenza.

I REATI CONTESTATI A Carrozzino la Procura contesta il reato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Quest’ultimo capo d’accusa è scattato perché dopo l’assassinio della donna avvenuto all’esterno della sua macchina il presunto omicida avrebbe trascinato il cadavere della 33enne all’interno dell’abitacolo per poi appiccare il fuoco. Le fiamme avrebbe completamente avvolto il corpo rendendolo irriconoscibile. Entrambi i reati hanno retto alla valutazione del gip di Paola che ha disposto l’arresto dell’uomo. Per la cattura del 44enne, data la sua pericolosità, sono stati impiegate le unità speciali dei carabinieri del gruppo operativo Calabria.

LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO Ricordiamo che la donna di origini brasiliane – sposata e madre di due figli di 9 e 6 anni – è stata strangolata la sera del 12 dicembre all’interno della sua auto, una Fiat Punto di colore verde, prima che la vettura con il corpo della donna fosse poi data alle fiamme in via Piane, nei pressi del cimitero cittadino. Una ricostruzione dell’omicidio a cui gli inquirenti sono giunti grazie al contributo importante dell’esame autoptico condotto – a poche ore del delitto sul cadavere della 33enne – da Arcangelo Fonti e Vannio Vercillo, medici-legali dell’ospedale di Cetraro dove su disposizione della Procura di Paola si è svolta l’autopsia. Gli esiti di quell’esame avrebbero rilevato sul corpo della donna un edema polmonare compatibile appunto con un’azione violenta come lo strangolamento.
Modalità che avrebbe spinto gli inquirenti a seguire da subito la pista passionale. Poi le immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti nei pressi del supermercato e la testimonianza di un uomo avrebbero permesso agli inquirenti di chiudere il cerchio su Carrozzino.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

 

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