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Oliverio l'iper renziano: «Comitati per il Sì in ogni Comune»

LAMEZIA TERME «Avviare i comitati per il Sì come risposta partecipata e inclusiva dei calabresi». È l’esordio del presidente della Regione Mario Oliverio nella conferenza stampa di presentazione pe…

Pubblicato il: 27/05/2016 – 11:45
Oliverio l'iper renziano: «Comitati per il Sì in ogni Comune»

LAMEZIA TERME «Avviare i comitati per il Sì come risposta partecipata e inclusiva dei calabresi». È l’esordio del presidente della Regione Mario Oliverio nella conferenza stampa di presentazione per il sostegno al Sì del referendum costituzionale del prossimo ottobre. Un incontro, quello di questa mattina a Lamezia Terme, organizzato in pochi giorni ma a cui hanno risposto molti esponenti dem: da Mimmo Bevacqua all’assessore Federica Roccisano, al capogruppo Sebi Romeo, ad Arturo Bova, a Vincenzo Pasqua e Antonio Scalzo. «Il nostro obiettivo sarà quello di costituire i comitati per il Sì in tutti i 409 comuni calabresi, per una larga mobilitazione – spiega Oliverio –. Questo sarà un lavoro che ci vedrà impegnati per tutto il mese di giugno mentre il prossimo puntamento sarà per i primi di luglio con un’assemblea regionale dei rappresentati dei comitati».
Oliverio ha tenuto a precisare quindi che la Calabria in questo referendum dovrà essere protagonista e non spettatrice. «La nostra Regione può contribuire a scrivere una riforma fondamentale per il nostro Paese assumendo un ruolo specifico – continua –. Nel manifesto abbiamo inserito due slogan (#primailsud e #primalacalabria) perché questo passaggio fondamentale può rappresentare il riscatto e l’inizio di un nuovo corso in cui è essenziale il protagonismo del popolo».
In questo nuovo percorso il presidente ha chiamato a raccolta non solo le forze politiche, ma anche le altre aggregazioni: l’università, l’impresa, il mondo del lavoro, l’associazionismo e gli amministratori locali. Segno di ciò è stata la presenza, nella conferenza stampa, del rettore dell’Universita della Calabria, Gino Crisci e di Anna Maria Cardamone, sindaco uscente di Decollatura e ricandidata alle prossime amministrative. Cardamone ha voluto sottolinea che all’interno di una riforma così importante è stato fondamentale anche il ruolo della donna e di come «deve esserci una massima condivisione e conoscenza da parte dei calabresi». Secondo Crisci, invece, il referendum è un passaggio obbligato per «rompere quella cappa di conservatorismo che spaventa, soprattutto in Calabria».
Un appuntamento decisivo, dunque, in cui il governatore ha voluto elogiare il lavoro svolto dal premier Renzi e dalla maggioranza. «Negli anni i vari tentativi di riforma non sono mai andati in porto, mentre ora c’è la possibilità di superare il sistema bicamerale, permettendo all’Italia di allinearsi alle più avanzate democrazie mondiali».
Spazio anche per rispondere alle polemiche dei giorni scorsi (la deputata del M5s Nesci aveva legato l’entusiasmo del governatore alla necessità di salvare la sua poltrona) che Oliverio considera di «bassa lega e che non possono inficiare un tale obiettivo». Sul paragone con il referendum sulle trivelle conclude: «Sono due cose molto diverse. Il precedente referendum è stato depotenziato perché su cinque quesiti quattro sono stati assorbiti da un intervento legislativo del governo. Ora invece abbiamo la possibilità di scrivere la storia del nostro Paese».

«OLTRE LE BARRIERE IDEOLOGICHE» «L’impegno del presidente della Regione, Mario Oliverio, nella costituzione di una rete di Comitati per il Sì, rappresenta una scelta significativa destinata a rafforzare il consenso alla battaglia referendaria. Per questo merita il plauso del Partito democratico calabrese». È quanto afferma il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno. «La decisione del presidente della Regione va nella direzione di mettere in campo una mobilitazione quanto più possibile inclusiva, che vada oltre le barriere ideologiche – afferma ancora Magorno –, proprio per allargare la consapevolezza della portata storica di una riforma costituzionale attesa da 40 anni, portata a segno dopo decine di tentativi falliti dall’unico grande partito che opera in questo Paese, guidato dal premier e dal segretario nazionale, Matteo Renzi».

Adelia Pantano
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