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FATA MORGANA | A Palazzo San Giorgio tutto tace

REGGIO CALABRIA Sono passate ormai settimane dall’arresto dell’avvocato Paolo Romeo e di alcuni dei sodali tramite cui il legale, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazio…

Pubblicato il: 28/05/2016 – 11:40
FATA MORGANA | A Palazzo San Giorgio tutto tace

REGGIO CALABRIA Sono passate ormai settimane dall’arresto dell’avvocato Paolo Romeo e di alcuni dei sodali tramite cui il legale, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, condizionava la politica e l’economia reggina. A Palazzo San Giorgio però nessuno sembra essersene accorto. Sebbene, a poche ore dall’esecuzione dell’ordinanza, il sindaco Giuseppe Falcomatà si sia schierato con gli inquirenti che hanno «colpito l’area grigia per liberare la nostra terra dai colletti bianchi che sostengono l’economia mafiosa», dichiarando che «ora più che mai, anche alla luce degli importanti appuntamenti istituzionali che ci attendono, è necessario stabilire un confine netto tra chi agisce per il bene dei cittadini e chi invece promuove oscuri e illeciti interessi personali», nessun novello argine pare sia stato eretto a Palazzo San Giorgio. Eppure, nella casa dei cittadini, l’avvocato Romeo godeva di ampie e comode sponde. E non solo nelle vesti di volto pubblico del Forum 2020, in rappresentanza del quale è stato invitato dalla Commissione comunale per la città metropolitana ad illustrare programmi, progetti e desiderata di «sindaci, stakeholder e associazioni della Vallata del Gallico» in vista della costituzione del nuovo ente (il Corriere della Calabria lo ha raccontato qui).
Secondo quanto l’inchiesta Fata Morgana ha iniziato a svelare, da tempo il legale aveva porte aperte a Palazzo San Giorgio grazie a dirigenti e funzionari compiacenti, che non hanno mai negato a lui, come alla sua squadra, informazioni, consigli e favori. È spendendo il nome di Romeo, ad esempio, che l’ex assessore Amedeo Canale ha potuto “disturbare” l’ex comandante dei vigili, Alfredo Priolo, per favorire l’assunzione di Natale Saraceno. Identico è stato il passe-partout utilizzato per drenare finanziamenti destinati alla Festa del mare. La chiave di tanto potere, dice l’informativa alla base dell’indagine Fata Morgana, sta nel rapporto ombelicale che Romeo aveva con dirigenti e funzionari del Comune. Marcello Cammera, per anni plenipotenziario dei settori “Programmazione” e “Progettazione ed Esecuzione Lavori Pubblici” è intervenuto su sollecitazione del Romeo in merito per la concessione di aree demaniali presso il lungomare di Gallico, per quella dei pontili al porto di Reggio, per i lavori ristrutturazione del lungomare di Gallico e una variante stradale nella medesima frazione. Sempre su sollecitazione di Romeo, Cammera si è invece interessato ad un sollecito riguardo l’agibilità della palestra della scuola Ibico di Santa Caterina, come al nuovo mercato agro-alimentare di Mortara. Ma era sempre Cammera – emerge dalle indagini – a farsi latore delle istanze e delle richieste di incontro di Romeo presso dirigenti e funzionari comunali. Insieme al collega Pasquale Crucitti e agli architetti Pietro Currò e Alessandro Cuzzocrea, Cammera è stato infine incaricato di coltivare le proposte del Romeo per reperire i finanziamenti da destinare ai lavori di completamento del teatro di Gallico, nell’ambito del Decreto Reggio. Carmelo Nucera, attualmente Dirigente dei Settori Urbanistica e Patrimonio, è stato invece contattato da Romeo per sollecitare un sopralluogo tecnico presso la sede dell’ex CIAPI, in vista di un ipotizzato trasferimento degli operatori mercatali, ed ottenerne la planimetria dei locali. Domenico Macrì, funzionario comunale è stato contattato da Romeo per i lavori ristrutturazione del lungomare e la costruzione dei relativi parcheggi in Gallico, ma anche per il nuovo mercato agro-alimentare di Mortara. Al suo collega Giovanni Borrello, l’avvocato ha chiesto invece di curare con attenzione le pratiche urbanistiche del marchese Saverio Genoese Zerbi, antico sodale di Romeo, a lui legato dalla comune passione e frequentazione della destra eversiva. Stesso servizio chiesto tanto a Borrello, come a Franco Zema, responsabile comunale dell’ufficio Asseverazioni ed autorizzazioni – dipartimento programmazione urbanistica e pianificazione territoriale, per la pratica di Giovanni Cacciola. Al responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Quartuccio, l’avvocato si è invece rivolto per le concessioni demaniali sul lungomare di Gallico, come per un ordine provvedimento autorizzativo dei contributi pubblici a favore del Circolo Posidonia. Contributi sollecitati tramite Quartuccio e Giovanna Teresa Quattrone alle dirigenti Spanò e Stracuzza. Al dirigente dell’Urbanistica Sandro Dattilo, Romeo ha chiesto invece di occuparsi della concessione dei pontili nel porto di Reggio. Tutte circostanze – sottolineano gli inquirenti – esemplificative del metodo per decenni utilizzato dal legale per mantenere una «posizione baricentrica nell’economia, nella politica e nella società cittadina. Ma a Falcomatà e alla sua giunta poco o nulla sembra importare. Tutti i dirigenti e i funzionari sono rimasti al loro posto ed hanno mantenuto intatte le proprie deleghe. Incluso chi, come Cammera, ha risposto picche quando l’amministrazione gli ha chiesto di lasciare al suo successore la responsabilità dei procedimenti di cui era Rup. Un feudo, che ha resistito anche alle richieste – sempre più piccate – del segretario generale. L’amministrazione è rimasta a guardare.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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