Il decreto 30 mette d'accordo Scura e Oliverio

CATANZARO La diarchia tra commissario e governatore sulla gestione della sanità calabrese, per una volta, può essere messa da parte. Già, perché la Regione nei giorni scorsi, su mandato del presidente Mario Oliverio, ha depositato un controricorso contro quei Comuni che hanno impugnato davanti al Tar il decreto di riordino della rete ospedaliera. Insomma, al decimo piano della Cittadella per una volta sembrano pensarla allo stesso modo della struttura commissariale guidata dal duo Scura-Urbani. E poco importa se tra i Comuni sul piede di guerra, ci siano, tra gli altri, quelli di Catanzaro, Vibo Valentia, San Giovanni in Fiore, Cetraro, Acri, Corigliano, Mormanno, Praia a Mare e Serrastretta.
Di certo la decisione della Regione di presentare un controricorso giunge un po’ a sorpresa perché il governatore Oliverio ha più volte ribadito la sua “contrarietà all’idea ragionieristica della sanità del commissario” è la volontà di lavorare in direzione di una sanità programmata secondo i reali bisogni della popolazione, specie di quella montana. Così evidentemente non è stato e questo spegne le ambizioni dei Comuni collocati sulle barricate contro il decreto 30, che speravano di avere al proprio fianco la Regione in questo braccio di ferro intrapreso contro i commissari. Niente da fare, invece, con la paradossale situazione di trovarsi schierate contro l’Avvocatura dello Stato (che sostiene le ragioni dei commissari governativi) e quella Regionale (costituitasi a sorpresa), che si contrappone al lamentato fabbisogno della collettività portato avanti da alcune importanti realtà municipali.