LAMEZIA TERME I rappresentanti del Comitato ospedali di montagna calabresi trovano «alquanto sconcertante l’appoggio di Mario Oliverio al decreto numero 30 stilato da Massimo Scura. Un endorsement inaspettato proprio perché il presidente fino a oggi ha avuto modi e termini per sconfessare l’operato del manager ritenuto più volte inopportuno e non in grado di dare risposte ai calabresi». Gli attivisti, schierati in prima linea contro la rete ospedaliera e a difesa degli ospedali di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli, reagiscono così alla notizia dell’azione giudiziaria della Regione Calabria contro i Comuni che vorrebbero la cancellazione dell’atto commissariale. E chiedono al presidente di spiegare «le ragioni di una tale presa di posizione poiché i territori marginali si sentono deufradati di ogni minima certezza per quanto riguarda la sicurezza e il minimo sindacale dal punto di vista sanitario». Nel merito, il Comitato degli ospedali di montagna, così come molti comuni, è in attesa delle sentenze del Tar in merito ai ricorsi. È duro il referente del Comitato del Reventino, Antonio Maida: «Il Corriere della Calabria svela un atto di una gravità inaudita posto in essere da Oliverio: non tanto l’avere accettato la logica del decreto 30, quanto sostenerne motivi e ragioni in Tribunale contro quelle amministrazioni locali che ne denunciano pericoli non remoti di totale inadeguatezza, di impossibilità a sostenere il carico di domanda sanitaria soprattutto nelle aree interne e disagiate». Il referente del Comocal di San Giovanni in Fiore, Giovanni Guzzo, fatica a trovare una logica: «Il sindaco di San Giovanni in Fiore – dichiara – che ha presentato un ricorso al Tar sull’ospedale è stato fortemente voluto in quella carica proprio dal Presidente Oliverio; oggi egli deve apprendere che quanto accade sconfessa il suo operato relegando il territorio a sottostare a un decreto che di fatto sminuisce la struttura in modo del tutto inaspettato, questo atteggiamento non trova ragioni alcune se non ipotizzare accordi volti a deragliare la sanità nel privato». Da Acri, Vincenzo Toscano, consigliere del Comocal e presidente dell’Associazione liberi cittadini acresi, dice: «Rimango allibito di fronte alla richiesta di Oliverio che si costituisce contro i Comuni e, invece di essere al fianco dei cittadini, appoggia chi sta smantellando ciò che rimane del sistema sanitario regionale». Eloquente il Presidente, del Comitato Civico Pro Serre, che aderisce al Comocal, Salvatore Albanese: «Oliverio gioca al gioco delle tre carte, da un lato va nei territori a predicare il verbo contro Scura, dall’altro con un atto ufficiale stilato dall’avvocatura regionale va a costituirsi contro i comuni con un provvedimento di sei pagine che rappresentano un’esplicita difesa politica di tutto l’operato di Scura, vuol dire che se fino ad ora il “nemico” era uno da oggi sono due, e su questo continueremo la lotta».
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