REGGIO CALABRIA Lo scorso 25 maggio, dopo l’avvio e il lancio da parte del premier Matteo Renzi della campagna referendaria sulla riforma costituzionale a Bergamo, è stato registrato, secondo le indicazioni e le procedure previste, sul portale nazionale il comitato “Basta un Sì” “Area Metropolitana di Reggio Calabria” già costituito su mia iniziativa nel mese di febbraio scorso quando ancora il Ddl del ministro Maria Elena Boschi doveva essere approvato in via definitiva dal Parlamento. «Il comitato da me coordinato – spiega il consigliere regionale del Pd Mimmo Battaglia – vede la partecipazione di 50 componenti espressione del mondo giovanile, dell’università, della scuola, della sanità, della cultura, degli ordini professionali (architetti, ingegneri, avvocati e consulenti del lavoro) e degli amministratori locali con i quali nei prossimi giorni e nelle prossime settimane saranno intensificati i contatti per venire incontro al grande interesse manifestato al fine della costituzione di più comitati possibili per il “Si” alla riforma su tutto il territorio della città metropolitana di Reggio Calabria come già è avvenuto nel Comune di Villa San Giovanni con la nascita del primo comitato cittadino a guida del presidente del consiglio comunale Patrizia Liberto».
«La riforma costituzionale – prosegue l’esponente dem – rappresenta un tassello importante e fondamentale per il rilancio del Paese e si inserisce nella stagione delle riforme avviate e approvate dal governo Renzi dal 2014 al 2016 come la riforma della “buona scuola”, la riforma del mercato del lavoro, la riforma della pubblica amministrazione, la legge sulle unioni civili e la riforma del terzo settore. Certamente tanto ancora c’è da fare in termini di investimenti, rilancio economico e di occupazione giovanile ma possiamo affermare con certezza che l’Italia non si trova più nelle condizioni drammatiche in cui era relegata qualche anno fa».
«L’occasione che abbiamo davanti – conclude Battaglia – è l’ultimo appuntamento per dire “sì” a quella revisione della nostra costituzione dove si supera il bicameralismo perfettamente paritario con la nascita del Senato delle autonomie locali (Regioni e Comuni), si riducono i tempi del procedimento legislativo, vengono ridisegnate le competenze tra stato e regioni, eliminate le provincie e soppresso il Cnel. Se questa volta vogliamo cambiare “Basta un Si” e l’Italia tornerà ad essere credibile in Europa e nel mondo»
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