Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Sepolte a Reggio le 45 vittime senza nome del naufragio

REGGIO CALABRIA Le lacrime non conoscono razza, luogo di nascita, provenienza. E nemmeno la disperazione, alla quale si sono abbandonate un gruppo di ragazze ospiti di un centro accoglienza nell’ul…

Pubblicato il: 03/06/2016 – 16:04
Sepolte a Reggio le 45 vittime senza nome del naufragio

REGGIO CALABRIA Le lacrime non conoscono razza, luogo di nascita, provenienza. E nemmeno la disperazione, alla quale si sono abbandonate un gruppo di ragazze ospiti di un centro accoglienza nell’ultimo saluto ai 45 migranti morti nei giorni scorsi nel naufragio del barcone sul quale viaggiavano verso l’Italia ed i cui cadaveri sono giunti domenica scorsa a Reggio Calabria a bordo del pattugliatore “Vega” della Marina Militare. Le ennesime vittime dei “viaggi della speranza” – 36 donne, 3 bambini e 6 uomini – hanno trovato degna sepoltura, nella nuda terra, secondo la tradizione dell’Islam, grazie all’amministrazione comunale di Reggio Calabria che ha reso disponibile un’area nel piccolo cimitero di Armo, un frazione collinare della città, in cui già sono sepolti cittadini di varie religioni. Le salme, sepolte lungo cinque solchi, sono contrassegnate solo da numeri, da 1 a 45. Ancora niente nomi. Non c’e’ stato il tempo per quelli riconosciuti da parenti e amici, di metterli. Per altri quel numero sarà il loro nome, cognome e data di nascita. Le condizioni dei corpi, dopo il tragico annegamento nel Canale di Sicilia, non ha consentito il loro riconoscimento. Rimarranno ignoti, in terra straniera. Il momento di preghiera è stato guidato dall’arcivescovo di Reggio mons. Giuseppe Fiorini Morosini che poi ha benedetto le salme. Quindi la preghiera islamica recitata da Ahmed El Gendy, un ragazzo egiziano figlio di un imam che studia a Reggio ed è amico della Comunità di Sant’Egidio che raccoglie “gente di pace” di ogni religione.
«Era doveroso dare una degna sepoltura a queste persone, vittime di una tragedia che non accettiamo» ha detto il sindaco Italo Falcomatà. «Non è un caso – ha aggiunto – la data di oggi, all’indomani della Festa della Repubblica. I valori della nostra Costituzione non sono altrettanto normali a pochi km da qui. Con questo gesto la città di Reggio vuole essere esempio di accoglienza, di inclusione». Alla cerimonia hanno assistito, insieme al primo cittadino, il prefetto Claudio Sammartino, il procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho, il presidente della Corte d’appello Luciano Gerardis, i vertici delle forze dell’ordine, l’intera giunta comunale, il presidente della Provincia Giuseppe Raffa. «Questa coesione istituzionale coordinata dal Prefetto – ha aggiunto Falcomatà – ha consentito di raggiungere i grandi risultati del lavoro fatto. Il nostro popolo sa cosa vuol dire essere stranieri. Per questo abbiamo deciso di istituzionalizzare una giornata di commemorazione e ricordo per queste vittime, e come messaggio da trasmettere alle nuove generazioni». La cerimonia si è conclusa con un momento di preghiera e canti in lingua subsahariana di un gruppo di immigrate che hanno così reso omaggio ai loro cari.

Giorgio Neri
(Ansa)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x