SAN MANGO D’AQUINO Il presidente della giunta regionale Mario Oliverio, su invito del sindaco di San Mango d’Aquino Leopoldo Chieffallo, questa mattina ha partecipato all’inaugurazione del Santuario della “Madonna della Buda”, un appuntamento molto atteso dalla comunità sanmanghese che ha visto per ben due volte, negli anni, la demolizione della chiesetta, costruita, secondo le documentazioni storiche, intorno al 1650.
Alla cerimonia, celebrata dal vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Cantafora, hanno preso parte, oltre al presidente della Regione, il prefetto di Catanzaro Luisa Latella e il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno. Presenti anche diversi consiglieri regionali, provinciali, sindaci e amministratori della provincia di Catanzaro, oltre a numerose autorità religiose e militari. Oliverio, dopo aver ringraziato il sindaco per l’invito e salutato i numerosi cittadini e le autorità presenti, è scritto in una nota, nel corso del suo breve intervento ha parlato, tra l’altro, del ruolo importante che rivestono gli svincoli autostradali e, in particolare, quello di San Mango d’Aquino. «Noi pensiamo – ha detto – che questo svincolo debba rappresentare un crocevia importante di collegamento con l’intero territorio circostante. La proposta che abbiamo presentato al ministero delle Infrastrutture, che prevede la valorizzazione dei nostri svincoli autostradali da Laino a Reggio Calabria e che è finalizzata a evitare che l’autostrada sia solo una infrastruttura di transito veloce della nostra regione e si offra, invece, come opportunità di crescita e di sviluppo dei nostri territori, presto diventerà realtà. Per quanto riguarda la vostra comunità la proposta prevede la realizzazione, attraverso la sistemazione dello svincolo autostradale, del collegamento con la statale 18 e la viabilità del Tirreno cosentino. Attraverso quest’opera strategica, il tratto finale della Valle del Savuto, su cui insistono comuni importanti come Amantea, Cleto, Aiello e Serra D’Aiello sulla sponda destra e Nocera, Martirano su quella sinistra, sarà servita da una infrastruttura che già in parte è realizzata e che consentirà non solo di rompere l’isolamento di numerose comunità, ma creerà un collegamento veloce con la costa tirrenica e rappresenterà, perciò, una possibile alternativa all’autostrada in eventuali momenti critici causati da frane, incidenti e interruzioni autostradali. In buona sostanza, la realizzazione di quest’opera consentirà anche la messa in sicurezza complessiva del traffico autostradale».
Riprendendo, poi, alcuni brani dell’omelia di monsignor Cantafora riferiti alla necessità di costruire nuove opportunità di lavoro e una nuova organizzazione del welfare nella regione, Oliverio ha rimarcato l’urgenza di una forte sinergia tra le istituzioni, le forze sociali e la Chiesa. «Occorre – ha sottolineato – una collaborazione sempre più feconda fra questi soggetti fondamentali della vita pubblica regionale per alimentare e costruire un nuovo clima di fiducia nella nostra regione e per guardare al nostro futuro con serenità e speranza. Il futuro lo costruiamo noi, giorno dopo giorno. È una costruzione costante e quotidiana per la quale ognuno deve fare la propria parte con coscienza, con spirito di servizio e, soprattutto, nel rispetto del bene comune. Un concetto di cui dobbiamo riappropriarci e trasmettere alle giovani generazioni e che è stato per troppo tempo dimenticato, bistrattato, leso, violentato. Alla base del nostro agire dobbiamo recuperare il bene comune perché recuperando questo valore si recupera la dimensione etica e si da’ un senso alla propria funzione di rappresentanza. Questo lo dico soprattutto a me stesso e a chi ha chiesto un consenso per essere eletto e per amministrare la cosa pubblica».
«Recuperare una dimensione etica – ha concluso il presidente della giunta regionale – è la condizione necessaria per recuperare fiducia nel futuro».
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