COSENZA La coca viaggiava in una sedia. Gli agenti della squadra mobile di Cosenza hanno arrestato tre persone per traffico internazionale di cocaina. Si tratta di Domenico Baldino (54 anni), Andrea Rudisi (37 anni), e Romina Reda (34 anni). I provvedimenti, emessi dal gip Francesco Branda su richiesta della Procura, sono il seguito di un’attività investigativa che lo scorso agosto aveva portato all’arresto di Antonio Segreti (35 anni), compagno di Romina Reda.
Lo scorso agosto veniva intercettato un pacco proveniente dalla Colombia, contenente sostanza stupefacente. L’attività investigativa aveva fatto emergere che oltre a Segreti c’erano dei complici. Dopo quasi un anno di indagini si è arrivati all’arresto di Baldino, Rudisi e Reda perché in concorso tra loro avevano acquistato e importato in Italia circa 515 grammi di cocaina occultata nel telaio metallico di una sedia, spedita a Mendicino con corriere espresso. L’attività investigativa si è avvalsa del supporto di intercettazioni telefoniche ma anche di agenti sotto copertura che, travestiti da corriere, portavano fino a Cosenza il pacco sospetto riuscendo ad arrestare in flagranza di reato Antonio Segreti.
LA CONFERENZA STAMPA «Ci sono indagini in corso soprattutto sul modus operandi che è totalmente nuovo». Così il procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini ha commentato, in conferenza stampa, l’arresto dei tre complici di Segreti illustrando i dettagli dell’operazione. L’indagine della Mobile, coordinata dal primo momento dal procuratore aggiunto Manzini, si è basata su numerose intercettazioni, su video, foto, pedinamenti, biglietti aerei, telefonate da cabine telefoniche al call center per informarsi sull’arrivo del pacco. «Il pacco – ha spiegato il procuratore Manzini – proveniva dalla Colombia, ha fatto rotta a Londra e poi a Fiumicino. Ed era diretto a Mendicino dove abitava Segreti. Si tratta della seconda parte di un’operazione avviata ad agosto quando era stato intercettato in una sedia mezzo chilo cocaina pura. Dopo l’arresto di Segreti, le intercettazioni ci hanno consentito di arrivare a individuare i complici dell’organizzazione e ai responsabili dell’arrivo del pacco, che doveva arrivare a Mendicino. La compagna di Segreti era a conoscenza dell’operazione e si interessava dell’arrivo del pacco. La donna adesso si trova ai domiciliari perché ha avuto un bambino da poco. Non ci sono elementi che ci fanno pensare a collegamenti con la criminalità organizzata. E non sappiamo con certezza se ci possa essere una terza puntata. Sicuramente ci sono indagini in corso e l’attività investigativa e’ concentrata anche ad analizzare una modalità di spaccio totalmente nuova».
«Il giorno del sequestro della sedia – ha detto il capo della Mobile Giuseppe Zanfini – abbiamo fatto una perquisizione a casa di Segreti e abbiamo sequestrato un coltello su cui la Scientifica ha poi rinvenuto tracce di sostanza stupefacente, il che ha fatto pensare che ci fosse in atto un’attività di spaccio. Ci saranno altri sviluppi ma al momento stiamo lavorando. Dalle indagini è emerso che il legame con il Sudamerica si spiega con il fatto che uno degli arrestati avesse una fidanzata lì. Uno dei tre stamattina ha tentato la fuga ma è stato inseguito e beccato nei campi».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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