ROMA Torna “Trame”, il festival dei libri sulle mafie e sceglie ‘Viva la liberta” di Roberto Andò come filo rosso della sesta edizione che sarà inaugurata dallo scrittore e regista del film a cui è dedicata anche una retrospettiva. Nel giorno d’apertura del festival che vede un boom di volontari – diretto da Gaetano Savatteri dal 15 al 19 giugno a Lamezia Terme – il reading di Paolo Briguglia “Un’impresa libera… costi quel che costi”, in collaborazione con Confcommercio. E la mano simbolo della manifestazione, realizzata da Guido Scarabattolo, diventa più grande, a sei dita, «per costruire trame virtuose da opporre alle trame oscure del malaffare» come spiega Savatteri. «È un’edizione che coincide con la crescita del festival che punta a essere presidio di cultura e legalità tutto l’anno, in Calabria e nel resto d’Italia. Da qui una serie di collaborazioni con altre istituzioni e associazioni, dall’Istituto Treccani al Premio Campiello, da Confcommercio a Legambiente a Save the Children», sottolinea Savatteri. «La partecipazione di tanti ragazzi volontari dimostra che c’è una nuova generazione che vuole provare a costruire una realtà e un Paese diversi. Dobbiamo ricostruire un nuovo umanesimo. Dobbiamo tornare a lavorare sul sociale. Come abbiamo visto da quest’ultima tornata elettorale, quando tanti cittadini non votano per la propria città, qualcosa non va. Si è rotto un legame di fiducia e questo è molto grave. Bisogna coinvolgere sempre di più i cittadini. Questo festival lo sta facendo da anni», ha sottolineato il direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Massimo Bray. Il direttore generale della Treccani ha anche annunciato che sta andando avanti la raccolta di materiale per il “Dizionario biografico delle vittime innocenti della mafia” di cui era stata lanciata l’idea l’anno scorso e presto potremo dire «che sarà realizzato». «Il lavoro è stato molto più complesso – afferma Savatteri – di quanto pensavamo. Abbiamo individuato oltre mille vittime innocenti di mafia». Briguglia leggerà testi di Roberto Saviano, di Tahar Ben Jelloun, le lettere di Libero Grassi al “caro estortore” e di Giorgio Ambrosoli alla moglie Annalori. «Da una parte i mafiosi mandano i figli a studiare all’estero, dall’altra nei quartieri popolari i ragazzini continuano a pensare alla mafia come facile carriera», spiega Briguglia. «A Trame il dibattito non è vetrina e l’informazione diventa conoscenza. Riesce a scuotere dall’indifferenza chiunque partecipi a questo festival», ha detto Anna Maria Lapini, di Confcommercio-Imprese per l’Italia dove è nella giunta con delega alla sicurezza e alla legalità. Oltre 40 i libri che saranno presentati tra i quali “Un marziano a Roma” (Feltrinelli) di Ignazio Marino e “Il mondo di sotto” (Castelvecchi) della giornalista Federica Angeli, costretta a vivere sotto scorta per aver indagato su omicidi, racket e corruzione all’ombra del Campidoglio. In occasione dell’uscita de “I mille morti di Palermo” (Mondadori) di Antonio Calabrò un incontro sul trentennale del Maxi Processo con l’autore del libro e il magistrato Giuseppe Ayala. E poi Salvatore Striano, Marco Travaglio, Emanuele Trevi. A Lamezia Terme anche Pif, in uscita con il prossimo film “In guerra per amore”, con l’app “Noma-NoMafia”, il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini con “La rete di sindaci di frontiera”. Tra le altre iniziative la campagna regionale Legambiente Calabria Onlus, la sesta edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, workshop sul giornalismo d’inchiesta e mostre tra cui quella di Mario Spada. “Trame – ha spiegato il presidente della Fondazione, Armando Caputo – si sarebbe fermato alla terza edizione se non ci fosse stato l’impegno concreto dell’Associazione Antiracket Lamezia. Ora è sempre più forte e si sviluppa per tutto l’anno con il lavoro nelle scuole».
Mauretta Capuano
Ansa
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