COSENZA L’organizzazione dei corsi e il pagamento dei docenti sono stati gli argomenti al centro di una lunga e complessa udienza del processo “Promoteo” sui presunti corsi di formazione, che si è svolta come sempre nell’aula 9 del tribunale di Cosenza. Si tratta dell’inchiesta scaturita da un’operazione della guardia di finanza. I finanzieri di Amantea nel marzo del 2012 denunciarono alla Procura della Repubblica di Cosenza 107 persone per truffa e malversazioni ai danni dello Stato. E, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, sequestrarono un conto corrente con la somma di circa 180mila euro. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Cozzolino, hanno preso in esame i corsi per la formazione professionale finanziati con fondi del Por Calabria 2000/2006, organizzati da una società cosentina, in favore del personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia.
La società finita nel mirino degli inquirenti è la “Promoteo” – da qui il nome del procedimento – e le indagini hanno consentito di accertare che i corsi di formazione, organizzati per 136 calabresi, tutti titolari di contratti di lavoro a tempo determinato, non sarebbero mai stati realizzati.
Questa mattina, sono state ascoltate diverse persone iscritte ai corsi di formazione. Alcune, rispondendo alle domande del pm Giuseppe Cozzolino hanno ricordato di aver frequentato le lezioni ma soltanto per qualche giorno. È stata sentita anche la segretaria amministrativa della Promoteo che si è occupata della rendicontazione dei corsi svolti e del pagamento dei docenti. Ha spiegato che i finanziamenti arrivavano dalla Regione alla Provincia che così dava i soldi alla scuola di formazione.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 luglio. Nel collegio difensivo ci sono, tra gli altri, gli avvocati Nicola Carratelli, Calabrese, Pasquale Naccarato, Antonio Gerace, Cesare Badolato, Franz Caruso, Sergio Campanella.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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