REGGIO CALABRIA La Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria ha disposto la scarcerazione per decorrenza dei termini di Antonino Ciappina, condannato in primo grado a 18 anni di reclusione, pena ridotta a 11 in appello. Ciappina, difeso dall’avvocato Giuseppe Nardo, era stato accusato di appartenere alla cosca di Palmi capeggiata dai fratelli Rocco e Domenico Gallico, quest’ultimo condannato definitivamente all’ergastolo. Ciappina fu arrestato nell’operazione “Cosa Mia”, contro gli esponenti delle cosche Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano di Palmi e quelle contrapposte dei Bruzzise-Parrello di Barritteri, che ha riguardato gli appalti legati all’ammodernamento del quinto macrolotto della Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla. Il presunto boss Domenico Gallico, di 58 anni, è noto anche per essersi reso protagonista quattro anni addietro nel carcere di Viterbo, dov’era detenuto in regime di 41 bis, dell’aggressione ai danni del pm della Dda di Reggio CALABRIA Giovanni Musarò, procurandogli la frattura del setto nasale e ferendo anche due agenti di polizia penitenziaria intervenuti per bloccare l’aggressione.
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