Asi Cosenza, Stefania Frasca torna al suo posto

COSENZA Stefania Frasca torna al suo posto. Il giudice del lavoro di Cosenza, Silvana Ferrentino, ha reintegrato nella sua funzione il direttore dell’Asi, il consorzio di sviluppo industriale della città dei Bruzi. Il commissario straordinario delle Asi calabresi, il 6 ottobre del 2015, aveva sospeso Stefania Frasca (difesa nella causa di lavoro dall’avvocato Oreste Morcavallo) perché coinvolta in una vicenda giudiziaria che riguarda la presunta allegra gestione del Consorzio di Cosenza. Per tale vicenda Frasca è imputata (assieme all’ex presidente dell’Asi, Diego Tommasi, e al responsabile dell’area contabile Antonio Carlo Rango) in un processo attualmente in corso.
Il provvedimento del commissario straordinario aveva di fatto sospeso Stefania Frasca «fino alla definizione del procedimento penale» riducendo del 50% la retribuzione fissa mensile con esclusione di ogni altro elemento retributivo e/o indennitario».
A seguito di tale provvedimento il direttore dell’Asi aveva dovuto consegnare le chiavi dell’ufficio e tutti i supporti elettronici e informatici. In realtà anche la Procura di Cosenza aveva chiesto per Frasca la sospensione temporanea dai pubblici uffici ma – dopo una complessa battaglia tra Procura, Riesame e difesa – lo scorso 9 maggio un nuovo Tdl di Catanzaro ha stabilito che Stefania Frasca non può reiterare il reato né inquinare le prove. Con questa motivazione il Riesame ha accolto le ragioni espresse dai suoi avvocati Franz Caruso ed Elena Florio, che avevano chiesto di revocare la misura di sospensione temporanea dai pubblici uffici. Frasca si è ripresentata davanti al Tribunale del Riesame dopo che la Corte di Cassazione aveva dato ragione ai suoi legali che avevano impugnato il provvedimento con il quale il Tdl aveva sancito la sospensione temporanea dai pubblici uffici per la manager cosentina. Gli ermellini avevano accolto il ricorso della difesa, ma avevano rinviato la decisione a una nuova sezione del Tdl di Catanzaro che ha rivalutato il ricorso presentato dalla Procura.
Ma il verdetto della Cassazione prima e del nuovo Tdl, dopo, non ha scalfito la decisione del commissario straordinario che aveva già di fatto sospeso Frasca dalle sue funzioni. Infatti, nonostante la vittoria in sede penale sulla richiesta di sospensione per l’architetto cosentino non è mai cambiato nulla in questi mesi perché di fatto era arrivata la sospensione decisa dal commissario. Motivo per cui Stefania Frasca è stata costretta a ricorrere al giudice del lavoro. Che le ha dato ragione. Infatti, dopo l’esito del Riesame – è scritto nel provvedimento del giudice del lavoro – era stato chiesto al commissario straordinario la revoca della sospensione ma «senza avere alcun riscontro».

LE MOTIVAZIONI DEL GIUDICE DEL LAVORO Il giudice Ferrentino ha riscontrato «l’illegittimità dell’operato del commissario essendo stata applicata una sospensione dal servizio in assenza dei presupposti e comunque per essere stata la decisione del Tribunale della libertà annullata dalla Cassazione». E inoltre: «L’allontanamento dalle mansioni di competenza porterebbe a un depauperamento delle capacità e conoscenze tecniche e professionali pure irrisarcibile e renderebbe difficile il reinserimento della lavoratrice in uno dei settori propri dell’organizzazione di cui fa parte. Deve dunque ritenersi che la perdurante sospensione dal servizio comporta un obiettivo, grave e irreparabile pregiudizio alla possibilità di rinvenire all’esito del giudizio di merito un’occupazione confacente alla propria professionalità».
Stefania Frasca tornerà a svolgere il suo incarico di direttore generale del Consorzio cosentino.

Mirella Molinaro
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