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Ma per andare dove dobbiamo andare, come dobbiamo andare?

Gentili assessori Musmanno e Russo,quando circa dieci mesi fa vi fu il rimpasto della giunta regionale con la nomina di assessori tecnici, mi sentii confortata da questo nuovo assetto perché finalm…

Pubblicato il: 09/06/2016 – 8:47

Gentili assessori Musmanno e Russo,
quando circa dieci mesi fa vi fu il rimpasto della giunta regionale con la nomina di assessori tecnici, mi sentii confortata da questo nuovo assetto perché finalmente si affidava a persone competenti la conduzione di settori cruciali fino allora quasi sempre guidati da figure che niente avevano a che vedere con gli stessi. Questo ci faceva sperare che si sarebbe finalmente messo mano al loro riordino e che presto molti problemi sarebbero stati risolti. In molti credo abbiano fatto le mie stesse considerazioni. Ho pensato e mi sono illusa che le scelte sarebbero state fatte seguendo le necessità e il soddisfacimento dei bisogni di noi cittadini. Che l’ambiente, il welfare, la cultura, il turismo, i trasporti sarebbero stati trattati con la giusta considerazione: risolvere prima le emergenze, dare fiato agli utenti e contestualmente lavorare per pianificare e programmare il futuro della Calabria portandola al pari di altre regioni italiane. Che voi professori in particolare, una volta seduti ai tavoli nazionali, forti della vostra professionalità avreste fatto sentire una voce autorevole avanzando proposte tecniche e rivendicando i nostri diritti. Invece mi sento delusa perché ad oggi poche sono le cose cambiate.
Ora prendiamo a riferimento uno dei settori sopra detti, forse il più sgangherato dopo la sanità: quello dei trasporti, motivo per cui vi scrivo.
Negli ultimi due mesi abbiamo sentito di queste novità: la predisposizione di un Piano Regionale dei Trasporti arrivato dopo 25 anni, l’arrivo di due treni swing, il nuovo piano degli orari estivo concordato dopo un tavolo tecnico e il confronto con associazioni di settore accreditate. Per il primo si aspetta la sua attuazione, invece nessuna delle ultime due introduzioni ha lasciato l’utenza soddisfatta, tanto che giornalmente si legge di proteste e sit-in. Attualmente, infatti, la nostra linea jonica in particolare, già sottoposta ad isolamento, nonostante quello che ci viene comunicato, continua a subire tagli e soppressioni di fermate, tra l’altro in località che d’estate sono molto frequentate. Mi chiedo allora, se persiste tutta questa insoddisfazione, quale condivisione può esserci stata mai al tavolo da parte delle stesse associazioni? Infatti, mentre si leggono i vostri comunicati, al contempo si registra la rabbia e un enorme malcontento che partendo dalla Sibaritide giunge in riva allo Stretto dove non possiamo che richiamare l’aeroporto di Reggio Calabria lasciato in agonia.
Il malcontento che mi porta a scrivervi ruota tra le due infrastrutture, ed è esploso perché costretta, per ragioni di salute di mio marito, a fare la spola tra Reggio Calabria e Milano. Ma lo stesso potrebbe affermarlo uno studente, un imprenditore, un semplice cittadino che decidesse di spostarsi al Nord.
Questa tratta in particolare, per noi utenti è divenuta un rompicapo che malamente viene risolto. Organizzare un semplice viaggio diretto Reggio Calabria-Milano andata e ritorno è cosa assai ardua specialmente dopo la soppressione del comodo volo mattutino. Ci era stato detto, per placare gli animi, che lo stesso sarebbe stato ripristinato, poi invece definitivamente cancellato e spostato su Lamezia e che la stessa sarebbe stata raggiungibile con delle navette. Ma dove, quando?
Così armati di buona pazienza, si valuta Lamezia per constatare che per poter prendere il volo omonimo diretto a Milano occorre spostarsi nel cuore della notte e decollare alle 6. Che meraviglia, proprio l’ideale per un utente sofferente di cuore che non deve sottoporsi a stress!
Allora non resta che avventurarsi perdendosi alla ricerca di un treno o di un qualsiasi altro mezzo (il pullman con le sue 17 ore di viaggio*) che ci faccia arrivare al mattino presto sul luogo di destinazione (ospedale, università, uffici).
Un paio di giorni addietro, Alitalia annunciava con sommo gaudio il potenziamento, durante l’estate, dei suoi collegamenti da e per Milano. Fantastico, mi dico, potremo partire con un volo che ci faccia arrivare di buonora! Ma leggendo apprendo che per Alitalia l’estate è: «A partire da agosto».
Che fare dunque? Si è obbligati a sostenere spese aggiuntive per il pernottamento in andata e ritorno con un aggravio non indifferente sul bilancio familiare.
Assessori, chi vi scrive è cittadina attiva, fa parte di comitati civici, segue le dinamiche della città in cui vive e s’impegna volontariamente come tanti altri per renderla migliore. Credo nel mio piccolo, da persona propositiva, che mentre si predispongono le misure per risolvere anni d’inefficienza, occorrerebbe aggredire subito le criticità venendo incontro in maniera più pratica ed efficace alle esigenze di mobilità; penso, assessore Musmanno, che il tavolo tecnico sia una buona pratica, ma credo che lo stesso non sia rappresentativo della gran parte di utenti e pendolari che ogni giorno hanno necessità di spostarsi e proprio loro vorrebbero porgerle delle rimostranze. L’insoddisfazione è talmente sentita al punto che da più parti si annuncia una mobilitazione regionale. Perché Assessore Russo, sebbene nel Piano regionale dei trasporti si indichi la strada sul futuro dello scalo reggino non si è avuta alcuna presa di posizione o proposta da parte della Regione in tutti questi mesi? Sarebbe auspicabile che voi assessori ascoltaste questa parte di cittadinanza, magari in un’assemblea aperta dove da entrambe le parti ci potessero essere scambi e proposte. Così viene intesa la partecipazione, e questa è stata da subito la mia proposta all’interno del comitato di cui facevo parte e che anche qui vi suggerisco. Le conferenze stampa, in questi casi, non solo risultano distanti ai cittadini ma hanno il sapore di un piatto preconfezionato.
Questo e altro mi piacerebbe sottoporvi e vorrei poterlo fare incontrandovi magari nell’assemblea che dicevo.
Da sempre noi calabresi aspettiamo le persone giuste al posto giusto e speriamo in scelte politiche socialmente utili.
Non è accettabile che i nostri progetti di vita, la qualità della nostra esistenza, il futuro dei nostri figli debbano essere penalizzati o dipendere dal cattivo andamento dei servizi essenziali in una regione dalle tante potenzialità e in una città che dice di essere metropolitana. Non più, non nel 2016, non con voi.
In attesa, vi ringrazio per l’attenzione.

* per brevità vi risparmio l’odissea del viaggio in pullman affrontata poco più di un anno fa.

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