REGGIO CALABRIA Sindaci, amministratori, giornalisti, attivisti delle associazioni antimafia e anche calciatori in piazza per sfidare la ‘ndrangheta. Sotto gli obiettivi delle telecamere di Rai News 24, che trasmetterà l’evento in diretta, il prossimo 24 giugno Polistena ospiterà la prima Marcia nazionale degli amministratori sotto tiro. L’evento, organizzato da Avviso Pubblico, è stato presentato nella sede del consiglio regionale alla presenza, tra gli altri, di Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale dell’associazione. Quest’ultimo ha sottolineato come la mobilitazione di tutti gli amministratori colpiti, che sfileranno assieme, sia un inedito nella storia nel nostro Paese: «Una marcia per lanciare un segnale forte a quanti vogliono impedire l’esercizio della democrazia. Abbiamo scelto la Calabria – ha spiegato Romani – perché da alcuni mesi in questa regione e soprattutto nel Reggino, dove già i numeri degli atti intimidatori erano molto alti, gli amministratori pubblici non sono più ‘sotto tiro’ ma sotto assedio. Sono aumentate le minacce indirette a familiari e collaboratori, ed è anche cambiata la tipologia delle intimidazioni che stanno diventando sempre più gravi e violente».
Romani ha espresso un giudizio positivo sul pacchetto di norme promosso dalla commissione presieduta da Doris Lo Moro. Poi ha annunciato la partecipazione di una cinquantina di sindaci delle regioni del Nord ma il numero è destinato a salire notevolmente. Tra le adesioni anche quelle di Anci, Libera, Arci e Associazione italiana calciatori che darà vita a un quadrangolare benefico. Partecipazone e sostegno anche da parte della Regione Calabria. Per il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, presente alla conferenza stampa, «quello delle intimidazioni a sindaci, consiglieri, dirigenti delle pubbliche amministrazioni e giornalisti è un fenomeno drammatico italiano, meridionale e soprattutto calabrese. Per noi ha un forte valore simbolico che la presentazione della Marcia avvenga qui in Consiglio regionale. L’attacco mafioso alla democrazia è stato portato in Calabria al livello più alto, con l’uccisione del vicepresidente Franco Fortugno. Anche per questo abbiamo risposto con convinzione ad Avviso Pubblico, nella certezza che il futuro ci vedrà collaborare insieme sul fronte della legalità: un tema decisivo che impone alla politica di dare il buon esempio in termini di trasparenza e rispetto delle norme in campo amministrativo». I lavori sono stati moderati dal giornalista Michele Albanese, delegato per la Legalità della Federazione nazionale della stampa italiana, il sindacato dei giornalisti, che ha avviato una sinergia con Avviso Pubblico, rappresentata in conferenza stampa anche dal vice coordinatore nazionale Salvatore Mafrici e dal coordinatore regionale Maria Antonietta Sacco. Dopo le testimonianze di tre sindaci nel mirino, Michele Tripodi (Polistena), Salvatore Vestito (Marina di Gioiosa Jonica) e Salvatore Fuda (Gioiosa Jonica), la sintesi finale è stata affidata al presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Arturo Bova: «Non sempre si percepisce in tutta la sua gravità il livello dell’attacco portato a chi, con passione e spesso pochissime risorse, dà il massimo per amministrare la propria comunità. Questa marcia sarà un momento importante di mobilitazione e di risveglio delle coscienze. La battaglia per la legalità e contro ogni forma di prevaricazione mafiosa deve accomunare tutte le energie migliori della Calabria e del Paese, nella consapevolezza che solo un impegno collettivo contro i clan potrà portare ai risultati che tutti noi auspichiamo».
La Marcia di Polistena si terrà il 24 giugno a partire dalle 11.30. Nel pomeriggio dello stesso giorno, a Gioiosa Jonica, la presentazione ufficiale del rapporto 2015 di Avviso Pubblico sugli amministratori sotto tiro. Annunciate le presenze del viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, della presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi e della presidente della commissione parlamentare sulle intimidazioni agli amministratori locali, Doris Lo Moro.
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