CROTONE Hanno abbordato quel veliero come se fosse un’antica nave di pirati. E moderni corsari, trafficanti di uomini sono i due marinai ucraini individuati dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia ieri mattina, mentre tentavano di raggiungere le acque internazionali, lasciandosi alle spalle le coste di Isola Capo Rizzuto. Poco prima, proprio lì avevano fatto sbarcare sedici migranti siriani – 8 uomini, 6 donne e 2 bambini – individuati dai carabinieri, mentre bagnati fradici e smarriti, tentavano di allontanarsi dal lungomare.
Una comunicazione passata rapidamente agli equipaggi della Guardia di Finanza, che hanno iniziato la caccia in mare. Nel giro di poco, il veliero è stato individuato, abbordato e condotto presso il porto nuovo di Crotone, per ulteriori approfondimenti. L’imbarcazione, un monoalbero di dieci metri iscritto al porto del Delaware è stato sequestrato, mentre i due marinai ucraini sono finiti in manette. Sono stati loro – hanno dichiarato i migranti soccorsi – a caricarli su quel veliero con la promessa di portarli in Europa. Non è la prima volta che un veliero con a bordo migranti viene intercettato lungo le rotte che portano alla costa jonica calabrese, per questo le indagini della Guardia di Finanza non si fermano. Nel mirino c’è infatti l’organizzazione che gestisce questa nuova rotta, lucrando – sottolineano i militari – “con metodologie odiose e deprecabili”.
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