Un premio ai dirigenti per lasciare la Regione

CATANZARO La Regione risparmia e i dirigenti portano a casa un (altro) premio. Questa volta non serve raggiungere i risultati prefissati all’inizio dell’anno: basta andare in pensione prima del tempo. Perché l’apparato burocratico va riorganizzato (sul piano amministrativo) e ottimizzato (su quello dei costi). Due esigenze che si vengono incontro: quella del meritato riposo, dopo anni di lavoro, e quella di costruire una macchina più efficiente. Serve un aiutino: così, la giunta regionale ha approvato un regolamento che fissa gli incentivi da corrispondere agli alti dirigenti per accompagnarli nel loro addio. Fatti i conti – e chiarito che «dall’applicazione del presente regolamento non derivano, né possono derivare maggiori oneri, né diretti, né indiretti, a carico del bilancio regionale» – manca solo che le prime domande arrivino ai piani della Cittadella e l’esodo anticipato abbia inizio. 



IL PREMIO Veniamo alle regole che disciplinano l’entità del bonus: «I dirigenti che accedono alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro – si legge nel regolamento – hanno diritto ad una indennità supplementare, il cui importo non può essere inferiore a sedici mensilità e comunque non può eccedere le 24 mensilità». Si spiega anche cosa si intenda per mensilità, cioè «la retribuzione mensile lorda costituita dallo stipendio tabellare, dal maturato economico, dalla retribuzione individuale di anzianità, rateo della tredicesima, dalla retribuzione di posizione in godimento, con esclusione della retribuzione di risultato e di ogni altro incentivo alla data di effettiva cessazione». Una tabella riassume i costi (e i vantaggi) per la Regione. E, soprattutto, mostra l’entità del “premio”, che va da un minimo di 85.681 euro a un massimo di 128.521. In entrambi i casi, secondo i calcoli effettuati dal dipartimento Personale, l’amministrazione risparmia. Prendiamo l’esempio di un direttore generale che scelga la strada dell’esodo anticipato. Un dg costa alla Regione 218.183 euro all’anno. Una volta abbandonati i ruoli della giunta, al suo posto dovrà essere promosso un dirigente di settore. Questo nuovo incarico costerebbe alle casse pubbliche 75.282 euro (tra retribuzione di posizione, differenza di retribuzioni di risultato e contributi). Residuano 142.900 euro di risparmi conseguenti all’esodo. Bene, secondo i calcoli della giunta, questo tesoretto basta a coprire il bonus, che va, come già segnalato, da un minimo di 85.681 euro a un massimo di 128.521. Conviene a tutti, insomma. Ma non tutti potranno usufruirne.

A CHI SI APPLICA La risoluzione consensuale, infatti, è applicabile ai dirigenti del ruolo della giunta regionale – con rapporto di lavoro a tempo indeterminato – che abbiano maturato almeno tre anni di servizio e che, ovviamente, non siano già buoni per la pensione. La procedura è volontaria e può essere proposta dall’amministrazione regionale oppure dal dirigente. Altrettanto ovviamente, i dirigenti che sceglieranno questa strada non potranno «instaurare rapporti di lavoro o stipulare contratti per il conferimento di incarichi di consulenza, collaborazione, studio e ricerca, a qualunque titolo, con la Regione e con gli enti, aziende e società regionali, per i cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto di lavoro».

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it