In occasione dell’uscita del libro + cd “Voltarelli canta Profazio” edito da Squilibri Editore, Peppe Voltarelli sarà a Cosenza giovedì 16 giugno, a partire dalle 19, al Castello Svevo, per presentare il suo ultimo lavoro, un’operazione editoriale e discografica straordinaria che riaccende l’atmosfera del mondo dei cantastorie, restituendo ad Otello Profazio il posto di rilevo che merita nel panorama della cultura popolare italiana.
I brani più rappresentativi dello sterminato repertorio dell’ultimo dei cantastorie sono rivisitati dal più estroso e originale dei “crooner” di casa nostra, con la sapiente tessitura armonica ordita da Carlo Muratori e l’apporto di altri esponenti di spicco della nuova scena musicale italiana.
Frammenti di luccicante bellezza che, come tessere di un mosaico, convergono nella rappresentazione dolente e stralunata di un Sud assunto come metafora di una condizione più generale dove l’epica lascia presto il passo all’ironia per cantare, a passo di danza, la delusione amara di un presente eternamente eguale a se stesso. Fermo sulla china di un estremo disincanto e lontano da ogni indulgenza retorica, il canto si rivela ancora più coinvolgente nell’esprimere in modo obliquamente irriverente una denuncia e un atto di accusa in cui possono riflettersi sentimenti, indignazione e stati d’animo della nostra contemporaneità.
Attestazione di un simbolico passaggio di consegne, il libro e il cd di Peppe Voltarelli, riportano al centro dell’attenzione temi di sempiterna attualità, declinando in musica la consapevolezza e l’orgoglio di essere periferia che, in un panorama di tediosa uniformità è anche un diritto da reclamare e un valore da salvaguardare.
Con un racconto di Peppe Voltarelli, saggi di Domenico Ferraro, Laura Lombardi e Carlo Muratori e una “spigolatura” dei giudizi espressi sull’opera di Otello Profazio da alcuni dei protagonisti di una irripetibile stagione di impegno meridionalistico, da Ignazio Buttitta a Carlo Levi, da Antonino Uccello a Saverio Strati, “Voltarelli canta Profazio” inaugura una nuova collana, per Squilibri, Crinali, dedicata ad opere dove la poesia si converte in musica e la musica si prolunga nella scrittura per raccontare vicende emblematiche della storia culturale nazionale o anche per offrire uno sguardo nuovo e inusuale sull’orizzonte della nostra quotidianità.
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