FALCONARA ALBANESE Un confronto tutto in famiglia quello che andrà in scena nel consiglio comunale di Falconara Albanese. Nel Comune del Cosentino, infatti, con le elezioni amministrative dello scorso 5 giugno si è materializzata una singolare vicenda politica che vede il sindaco Ercoli Conti, riconfermato per il terzo mandato consecutivo, fronteggiare quale capo dell’opposizione la figlia Valentina. Che, tra l’altro, sarà affiancata tra i banchi della minoranza da due stretti congiunti di altri due esponenti della maggioranza.
La paradossale vicenda, riportata oggi su Corriere.it, è condita ovviamente anche dall’ironia dei detrattori del sindaco, che già commentano in maniera sarcastica “l’intransigenza” che certamente contraddistinguerà l’opposizione nei prossimi cinque anni. Ma Conti non accetta l’accusa di aver vinto elezioni decise a tavolino. Il primo cittadino spiega che a pochi giorni dalla presentazione delle liste, dopo il passo indietro di quello che doveva essere il suo avversario, Sandro Nudo, si è ritrovato da solo. «Con un unico candidato in campo — ha detto Conti al Corriere — c’era il rischio che non raggiungessimo il quorum necessario per la validità delle elezioni, avremmo spianato la strada all’arrivo dei commissari. Così ho pensato che l’unica strada rimasta era quella di inserire i nostri familiari in una lista contrapposta alla nostra». Dei circa 1.600 aventi diritto al voto, circa 270 sono emigrati tra Usa e Canada, mentre altri 500 risiedono stabilmente fuori sede.
«La candidatura di mia figlia — ammette il primo cittadino, che in campagna elettorale si è più di una volta presentato ai comizi assieme a Valentina, alternandosi con lei al microfono — è un’anomalia. Ma all’ultimo momento chi andavo a prendere? Lo so, è una brutta figura, anche se è stato meglio che consegnare il paese in mano ai burocrati».
È ovviamente andata a finire con una larghissima vittoria (oltre il 95 per cento dei consensi) e un’affluenza alle urne di pochissimo superiore al 50 per cento. E Conti senior amministrerà senza avversari in Consiglio, ma «chi pensa che questo semplifichi il mio lavoro si sbaglia – sostiene –perché sento ancora di più il peso della responsabilità».
x
x