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«La 'ndrangheta sta comprando tutto, a rischio giornali e tv»

ROMA «Stiamo pareggiando la partita ma dobbiamo migliorare, malgrado gli arresti, malgrado il contrasto alle mafie, malgrado i risultati importanti con le sentenze definitive». Così il procuratore …

Pubblicato il: 17/06/2016 – 9:32
«La 'ndrangheta sta comprando tutto, a rischio giornali e tv»

ROMA «Stiamo pareggiando la partita ma dobbiamo migliorare, malgrado gli arresti, malgrado il contrasto alle mafie, malgrado i risultati importanti con le sentenze definitive». Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri arrivando al convegno proposte normative in tema di lotta anche patrimoniale alla criminalità organizzata in corso a Roma. «Però purtroppo – nota Gratteri – sta accadendo che il prezzo della cocaina non diminuisce ma aumenta. Questo vuol dire che sta arrivando troppa cocaina in Italia e noi riusciamo a sequestrare non più del 10% di quella che arriva». Con questi soldi, prosegue, «si sta comprando tutto ciò che è in vendita da Roma in su. Quindi non abbiamo idea quelle di quelle che sono le ricchezze immense delle mafie. E con questi soldi non stanno comprando soltanto alberghi, ristoranti, pizzerie. Se questa gente inizia a comprare pezzi di giornali o di televisione? Se questa gente inizia comprare e a manipolare il consenso e l’informazione? Questo è un grande pericolo per la democrazia e per la libertà. Libertà non è parlare oggi o gridare contro la mafia, la libertà è la possibilità per un commerciante e per un imprenditore di fare scelte economiche. Cosa fare oggi? Noi qui parliamo delle proposte di riforma della commissione che ho avuto l’onore di presiedere e di direttive, soprattutto quelle che prevedono di utilizzare in modo massiccio l’informatica, di abbattere i costi e quindi i tempi dei processi».

IL RINGRAZIAMENTO DI ORLANDO Il ministro della Giustizia Andrea Orlando si è detto «certo che oggi sarà una giornata proficua. Un grazie particolare – ha aggiunto Orlando – da parte mia va al procuratore Gratteri a cui va un sincero ringraziamento mio e del governo per il lavoro che è stato svolto da lui e dalla commissione da lui presieduta. Il risultato di quel lavoro non è andato e non andrà disperso».
«Abbiamo bisogno di un sistema giudiziario che funzioni – ha proseguito poi il procuratore di Catanzaro – altrimenti i tribunali sono intasati. Ecco perché nelle proposte della nostra commissione abbiamo battuto tanto sull’informatizzazione, anche con il processo a distanza e con l’uso della videoconferenza. Un’altra riforma importante, non solo per i processi di mafia ma anche per quelli più o meno complessi, prevede che se uno dei tre componenti del collegio viene trasferito non si debba ricominciare daccapo. Questa è una delle maggiori cause di prescrizione. Si può evitare lavorando con i video messaggi. La grande sfida che ci aspetta è quella di essere credibili – ha detto Gratteri -, abbiamo bisogno di consenso popolare. Dobbiamo dare risposte anche per i piccoli torti, non solo in modo ossessivo dedicarci alla lotta alla mafia. E lo dice uno che da 30 anni lotta contro l’ndrangheta. La mafia esiste perché ha consenso popolare e da risposte sociali, altrimenti non sarebbe così forte». Gratteri si sofferma sul lavoro della sua commissione: «Dei piccoli pezzi si stanno discutendo e sono già passati alla Camera. Certo immaginavo, pensavo, sognavo che potesse passare molto di più. Però non disperiamo perché le nostre proposte di modifica sono ancora attuali quindi avremo la possibilità di proporle e di discuterle. Speriamo – aggiunge – si riesca a fare breccia in Parlamento. Visto che il lavoro è fruibile da tutti, qualsiasi parlamentare può proporlo perché si tratta di articolati di legge. Non è un racconto sullo stato della giustizia o sulla pericolosità delle mafie ma un articolato di legge pronto per chi vuole per essere presentato in Parlamento».

IL PROBLEMA DEL GIOCO D’AZZARDO «Abbiamo visto che l’ndrangheta controlla ed impone nei locali pubblici questi videogiochi, anche nel centro e nord Italia, come abbiamo visto nel caso dell’Emilia Romagna, c’e’ questa imposizione. I guadagni sono enormi e i rischi bassissimi. Anche questo poi è un modo per riciclare». Lo ha detto al Velino il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. «Il problema del gioco d’azzardo – ha aggiunto – è un problema importante, come per la droga è una dipendenza. Quando una persona è dipendente è sempre ricattabile. Allora per noi anche questa deve essere una priorita’ perche’ non ci possiamo permettere di avere cittadini ricattabili, specie se questi hanno un potere pubblico, perché possono fare scelte dettate o dal ricatto o dalla dipendenza».

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