REGGIO CALABRIA «Oggi l’unico misuratore dello stato di salute della sinistra è la spinta riformista». L’ampio dibattito andato di scena a palazzo Campanella, su input del movimento “Rinnovamento è Crescita” e dell’associazione “FutureDem” Reggio Calabria, ha fatto perno su quella che dovrebbe essere la “mission” della sinistra. È nel suo Dna ma è anche l’unica via per guardare ed interpretare il futuro. A parlare ad una platea di giovanissimi de “L’evoluzione della sinistra italiana e le riforme del Governo Renzi” sono stati il sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente della massima assise calabrese Nicola Irto, i consiglieri regionali Domenico Battaglia, Seby Romeo e Giuseppe Neri, il coordinatore nazionale Anci Giovani Gianluca Callipo, il segretario provinciale dei Giovani Democratici Alex Tripodi, il presidente nazionale di FutureDem Giulio Del Balzo e il coordinatore regionale Marco Schirripa. Un confronto a tutto tondo che ha però dovuto fare a meno del contributo del deputato del Pd Andrea Romano. Il parlamentare, in prima linea nella squadra composta da politici e accademici ingaggiata dal premier Matteo Renzi a sostegno del ‘si’ al referendum costituzionale, non ha potuto raggiungere la Calabria a causa di uno sciopero aereo.
PARLARE AI GIOVANI E ALLA GENTE «L’iniziativa di oggi è importante perché ci offre un’occasione di confronto con il futuro del partito. Dobbiamo avere una maggiore spinta all’innovazione, dobbiamo adottare un linguaggio nuovo per una maggiore apertura ai cittadini». Il futuro della sinistra per il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto passa dalla spinta riformatrice e dalla capacità di dialogo con gli elettori. Compito e ruolo della sinistra rimarcati anche dal sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà: «La sua missione non è certo la conservazione di ruoli e posizioni». E poi un appello ad approfondire e divulgare i temi del referendum costituzionale affinché il confronto non si riduca alla volontà, o meno, di mandare a casa Renzi. «Dobbiamo comunicare le riforme e farlo bene». Sulla necessità di aprirsi a tutti andando anche a recuperare l’elettorato ormai disaffezionato ha parlato invece il capogruppo del Pd in consiglio regionale Seby Romeo: «La sinistra deve immaginare il futuro. Ambire ad essere rappresentativa e recuperare elettorato. C’è una parte del Pd che non vota Renzi. E noi invece dobbiamo fare questo, recuperare le persone ricordandoci sempre che non c’è sinistra se non ci sono battaglie contro le ingiustizie».
LA SFIDA DELLE RIFORME IN CALABRIA «Le riforme sono la vera sfida e ad esse è legata l’evoluzione della sinistra». Così il presidente del consiglio regionale Irto definisce il percorso sul quale si sta muovendo il Pd governando sia su scala regionale e che su quello nazionale. «Se la riforma della Costituzione porta ad una riduzione degli enti inutili nel Paese allora ben venga. Se porta a una ridefinizione delle competenza delle Regioni è un fatto altrettanto positivo perchè rispetto a quando nacque il regionalismo, oltre 40 anni fa, la loro missione iniziale di governo del territorio è venuta meno. Meglio fare meno cose ma fatte bene. Anche noi, classe dirigente calabrese, siamo chiamati a spingere sulle riforme. E lo stiamo facendo a piccoli passi. Il sorteggio delle nomine in Consiglio ne è un esempio». Infine il presidente della massima assise calabrese, per rimarcare la necessità del Paese di imboccare la via del cambiamento ha ricordato anche l’endorsement a Renzi e alle sue riforme sia arrivato persino dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
«BASTA UN SÌ» «Basta un sì per ricostruire una architettura vetusta e obsoleta, per disegnare un Paese al passo con i tempi e con il resto dell’ Europa», ha sottolineato il consigliere regionale Domenico Battaglia. Gli fa eco Giuseppe Neri che esalta il valore della riforma in termini di «Velocizzazione dei tempi, tagli ai costi della politica, e maggiore efficacia». Un processo di rinnovamento che trova convinto sostegno anche da parte del coordinatore nazionale Anci Giovani i Gianluca Callipo: «Vedere tanti giovani che hanno passione per la politica è un modo significativo per dare una risposta a chi dice che nulla cambia o cambierà».
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