LAMEZIA TERME Una visione della Calabria che esula dagli stereotipi e dalle frasi fatte. È questo l’intento del nuovo numero monografico dell’inserto de La Stampa, “Origami”, interamente dedicato alla Calabria. In occasione di Trame, l’evento lametino dedicato ai libri sulla mafia, il quotidiano torinese ha infatti deciso di dedicare interamente un numero alla nostra regione, presentando il numero nella penultima serata del Festival, attraverso la voce del direttore Cesare Martinetti.
Un inserto speciale che permette, attraverso un solo foglio che può essere letto da molte angolature, di guardare la realtà da più punti di vista. Ed è così che si sono volute offrire anche diverse sfaccettature della Calabria. La scelta è ricaduta su un titolo tanto evocativo quanto misterioso: «’ndrangheta scarpe bianche e cuore nero» che prende spunto dall’articolo di Gioacchino Criaco, una delle tante penne chiamate a scrivere per questa edizione speciale dell’inserto e di quei ragazzi di Calabria di oggi «maledettamente vicini a un grilletto che dovremmo strappargli dalle dita».
Al suo interno trova spazio anche la testimonianza e l’esperienza, come il giornalista Michele Albanese minacciato dalla ‘ndrangheta e tutt’ora sotto scorta e quella ancora più storica di Corrado Stajano che decise di scendere in quel luogo sconosciuto «impastato dalla ‘ndrangheta» qual era (ed è) Africo.
Poi c’è lo sguardo d’oltreoceano dello studioso Antonio Nicaso che da Toronto parla di una ‘ndrangheta che sfrutta i servizi e la disperazione dei lavoratori e sta diventando pulita. Ma c’è anche chi in Calabria ha voluto ritornarci, come l’astrofisica calabrese Sandra Savaglo alla quale il Times dedicò una copertina nel 2004 come simbolo dei cervelli europei in fuga negli a USA. E chi invece vuole sfatare il mito del «piccolo ‘ndranghetista in ognuno di noi» come fa lo scrittore Mimmo Gangemi.
Diverse opinioni, dunque, ma anche diversi punti di vista anche da chi calabrese non è, come l’occhio critico del criminologo Federico Varese e di Roberto Saviano, che racconta di una Torino che è diventata a tutti gli effetti una città del Sud.
Un numero, quello di Origami, che vuole anche avere l’obiettivo di alzare l’attenzione su quelle tante Calabrie, avvolte da quelle che Il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone definisce come un «cono d’ombra» soprattutto da parte dell’informazione nazionale. Proprio a questo proposito, lo stesso presidente della Fondazione “Trame”, Armando Caputo non ha voluto risparmiare qualche critica rivolta alle testate nazionali, prima tra tutte la Tgr. «Ci spiace che la Rai regionale fino ad ora non abbia fatto un servizio sul Festival. Nella nostra regione ci sono molti esempi positivi, che potrebbero fare la differenza, ma c’è ancora troppo poca attenzione», ha concluso Caputo.
Adelia Pantano
redazione@corrierecal.it
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